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Dall’Apport un’esercitazione pensata per sviluppare nei giovani numeri uno capacità tattiche di impostazione del gioco, trasmissione palla e smarcamento.
Martedì 26 Aprile 2016 | Ivan Beghi
L’esercitazione proposta in questo post è pensata per la trasmissione palla in generale, con le mani e con i piedi, ma richiede ai giovani calciatori, la capacità di sviluppare alcuni principi relativi alla lettura delle situazioni di gioco e quindi del senso tattico. Si ragiona in termini di opportuno piazzamento in funzione della posizione della palla, dei compagni e dell’avversario. I giovani portieri si passano il pallone muovendosi all’interno di un’area di lavoro caratterizzata dalla presenza di alcuni paletti disposti come nel video in apertura.
I TRE STEP CONSIGLIATI
Inizialmente si richiede movimento continuato e trasmissione del pallone l’un l’altro, evitando l’opposizione passiva dei paletti secondo il principio del “gioco dove vedo”. Il secondo step prevede che i giocatori diano e ricevano palla effettuando uno smarcamento dietro i paletti. Queste due proposte sono quelle consigliate anche per i più piccini. Dalla categoria Esordienti in poi è possibile introdurre una variante che alza il livello di difficoltà. Si richiede una triangolazione fra due giocatori come in precedenza e un successivo passaggio a un terzo che si smarca all’esterno dell’area di lavoro (indicativamente un quadrato di 10 metri per 15). Questi deve ricevere, rientrare e ricominciare la sequenza. Il passaggio dall’utilizzo delle mani a quello dei piedi è pensato in ottica delle caratteristiche che vengono richieste al portiere moderno, sempre più undicesimo vero uomo di movimento e partecipe alla fase di possesso e costruzione della manovra dal basso. Per rendere l’esercizio stimolante e ritmato si consiglia di non abbassare le velocità d'esecuzione stimolando i calciatori verbalmente. Dalla categoria Allievi si possono disporre rettangoli concentrici con varianti di giocata su uno o un altro spazio dopo la trasmissione a seconda dello stimolo dell’allenatore. Tempo di lavoro consigliato: massimo venti minuti.
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