CALCIO: SPAZI E TEMPI DI ATTACCO IN AREA
I principi e le esercitazioni di Renzo Ulivieri per insegnare alle punte come attaccare efficacemente la porta avversaria su palla proveniente dalle fasce.
Giovedì 29 Settembre 2016 | Francesco Leone
Dopo la bellissima esperienza della scorsa stagione vissuta a fianco di Stefano Fiorini (presidente dell’Aipac, nella sezione Alleniamoci insieme trovate tutti i resoconti del nostro confronto durato un intero anno) questa nuova ci regala un nuovo e anch’esso prestigioso supporto dal quale conto e contiamo di apprendere il più possibile. Sarà Renzo Ulivieri, presidente dell’Aiac, a farci da guida, con lui condivideremo metodologia di lavoro, dubbi ed eventuali problematiche relative alla gestione tecnica e tattica della squadra in un blog aperto che vuole anche essere un momento di confronto con voi lettori. Un tutor d’eccezione col quale ci siamo incontrati per la prima volta recentemente a Coverciano, combinazione dopo la nostra prima partita ufficiale di coppa giocata la domenica precedente. Ne è scaturita una conversazione subito ricca di contenuti i dettagli della quale sono riportati nella terza parte dell’intervista a Ulivieri realizzata dal direttore di Allfootball Michele Di Cesare.
L’ATTACCO DALLE CORSIE LATERALI CONTRO SQUADRE CHIUSE
In particolare ci siamo soffermati sul sistema di gioco su cui stavo lavorando già nel precampionato, a centrocampo un rombo col classico trequartista data la buona qualità del nostro reparto offensivo. Nella partita di coppa di cui vi accennavo, però, contro una squadra molto chiusa centralmente abbiamo dovuto giocare per vie laterali ma non siamo riusciti a sfruttare i numerosi cross guadagnati. Quindi la domanda è stata: perché non si è fatto gol? Eppure i movimenti correlati degli attaccanti sono stati eseguiti con chiarezza e correttamente. In sintesi l’indicazione di Ulivieri è stata la seguente: «Non bisogna ragionare, in attacco, su movimenti prestabiliti che dipendono l’uno dall’altro dei componenti il reparto offensivo ma dare dei principi chiari basati sul rubare il tempo al difensore. Spazio e tempo restano i parametri da conquistare ma il riferimento è il difensore, attaccarlo cioè dove risulta più debole in base a come sta marcando. Dopodiché la punta deve sperare che la palla arrivi dov’è, se succede fa gol. L’attaccante lavora sullo.., speriamo».
UNA SOLUZIONE PRATICA
«Un’idea di esercitazione – mi ha suggerito - potrebbe essere: passaggio di un centrocampista all’ala che inseguita da un terzino (fatto partire in leggero ritardo) va al cross. Dentro metti i tuoi attaccanti contro i difensori e ripeti facendo fare esperienza su tempi e spazi da attaccare.» In un allenamento durante il precampionato avevo fatto fare un’esercitazione molto simile, praticamente così come descritta, la differenza sostanziale è che mancava la cura del dettaglio, il particolare che fa la differenza. Ho quindi deciso di farla ripetere, come da suggerimento, girando le indicazioni ricevute alle mie punte. In particolare ho chiesto loro di ignorare, dimenticare quello che è stato fatto in precedenza e di iniziare a muoversi a seconda del tipo di atteggiamento del difensore, se marca in anticipo attacchiamo le sue spalle se marca alle spalle lo anticipiamo davanti se è messo bene ci stacchiamo all'indietro. Ecco l’esercitazione.
ATTACCO ALL’AREA DI RIGORE SU CROSS PROVENIENTE DALLE FASCE
(clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio)
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