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Obiettivi, contenuti, modalità ed esercizi per l’apprendimento motorio. Proposte e riflessioni su cui dibattere.
Lunedì 2 Marzo 2015 | Giuseppe Avella
I giochi proseguono senza sosta, le giornate di sole fortunatamente ci aiutano a tenere alto il morale dei bambini, fattore non di poco conto per chi come noi non possiede un campo coperto.
Chi vive la nostra stessa situazione deve cercare di concentrare nei primi mesi dell’anno sportivo la maggior parte del lavoro.
Per esperienza i mesi di gennaio e febbraio sono i più difficili, soprattutto a causa del clima freddo e della scarsa luminosità, In questi momenti, è facile che i piccoli meno propensi a giocare rischino di coinvolgere negativamente il resto del gruppo. Talvolta basta un bambino imbronciato per rischiare di far perdere il ritmo positivo a tutto il gruppo. E proprio in queste circostanze che la buona organizzazione e l’energia dell’allenatore deve vincere le avversità metereologiche e il grigiore dell’inverno.
In questa prima fase dell’anno, i giochi proposti servono al bambino per conoscere il proprio corpo, le proprie capacità e individuare le proprie potenzialità. Poi, grazie all’inserimento graduale della palla, lo si aiuta a trovare fiducia in se stesso, poiché comprende di riuscire, con le proposte didattiche corrette, a gestire anche questo elemento. Tenendo presente l’età dei bambini, 4 o 5 anni, la palla può essere inizialmente un corpo estraneo che, se non inserito per fasi, oltre a creare confusione può paradossalmente risultare d’intralcio al divertimento stesso.
Sulla base di due giorni la settimana di giochi, questo primo periodo dura di solito dai 3 ai 4 mesi, e questo ci deve far capire che con i bambini non bisogna mai avere fretta, visto che uno dei nostri obiettivi e cercare di portare, o quanto meno avvicinare, l’intero gruppo allo stesso livello per permettere a tutti di riuscire e quindi divertirsi.
PAZIENZA E PASSIONE
Sono tra le doti principali per di chi decide di avvicinarsi all’avviamento motorio, in particolare se finalizzato a sport con la palla. Di conseguenza, in questo primo periodo propongo nella parte iniziale giochi come il “ruba coda”, “mago e statue“, “gioco del ragno“ o il classico “1-2-3 stella”, semplici e vecchi giochi da cortile che non prevedono l’utilizzo della palla e aiutano a conoscere il nostro “castello”.
Nella parte centrale, attraverso il circuito motorio, i bambini sperimentano movimenti sempre nuovi che li portano a conoscere i diversi schemi motori in maniera naturale e fantasiosa, con l’inserimento della palla soltanto nella parte finale, con richieste molto semplici e globali che partono dal semplice calciare fino alla guida in porticine colorate.
Nel ritorno al castello il bambino continua a prendere confidenza con lo spazio a disposizione, alternando momenti che prevedono, o meno, l’utilizzo della palla. Proprio nell’avvicinamento all’utilizzo della palla si segue un'attenta progressione che non comporta ancora l’utilizzo dei piedi nella guida della stessa.
La parte finale si conclude come sempre con la classica “partitina” o “gioco libero” nel quale vengono sempre inserite quattro porticine in modo che il bambino non sia portato a giocare solo in profondità ma in maniera naturale, muovendosi su tutto lo spazio e cercando di centrare la porticina libera. Solitamente le porticine sono molto grandi, in modo da permettere a tutti di fare “gol”.
Ricordiamoci che i giochi devono essere preparati prima dell’arrivo dei bambini, in modo da evitare tempi morti, e le stesse casacchine colorate è consigliabile consegnarle prima di entrare in campo. L’organizzazione e la gestione del tempo a nostra disposizione, come le stesse pause, devono essere pianificate inizialmente in modo da non far calare la voglia di giocare, ricordandoci comunque che solitamente i bambini bevono e si riposano tra una fase e l’altra. Nulla deve essere lasciato al caso, nel ritorno al “castello” ad esempio non possiamo improvvisare, bisogna sapere quali schemi motori curare, seguendo la giusta progressione preparata preventivamente.
PARTE INIZIALE
Ruba coda (5’): a turno il “cacciatore” deve cercare di rubare quante più code possibili in un tempo prestabilito. Le code possono essere semplici pezzi di stoffa o casacchine colorate e saranno infilate nei pantaloncini dei bambini.
Mago e statua (5’): a turno il “mago” deve cercare di trasformare in “statue” i propri amici. Questi, se toccati, assumeranno la seguente posizione: braccia al cielo e gambe divaricate, per essere liberati dall’incantesimo gli altri bambini dovranno passare sotto le loro gambe.
Ragno (5’): a turno ogni bambino si trasforma nel nostro “ragno” che, muovendosi in quadrupedia, cercherà di trasformare gli altri bambini in altri ragni che a loro volta lo aiuteranno.
1-2-3 stella (5’): classico gioco da cortile l’istruttore può scegliere di fare voltando le spalle ai bambini e girandosi al grido di 1-2-3 stella o guardando gli stessi, lanciando il pallone in alto per poi riprenderlo al grido di 1-2-3- stella.
Attenzione: tutti questi giochi si svolgono in uno spazio evidenziato da dei delimitatori colorati, da noi definito “castello”. I tempi di lavoro e le pause, inoltre, sono gestite tramite il fischietto in modo che i bambini inizino a prendere confidenza con il suono che segnala sempre qualcosa di importante.
Obiettivi cognitivi
Obiettivi educativi
PARTE CENTRALE
Circuito motorio (10’): si dividono i bambini in 2 squadre (rossa e blu). Il percorso si incrocia, ciò significa che il bambino si troverà a procedere in senso diagonale, e si suddivide in stazioni, dove vengono organizzati mini giochi con richieste specifiche e sempre differenti. Le singole stazioni:
1) all’interno del cerchio il bimbo prova a mantenere l’equilibrio slanciando in avanti prima un piede e poi l’altro;
2) ostacolo da scavalcare;
3) ostacolo sotto cui strisciare;
4) tappetino per capovolta inversa con assistenza dell’istruttore;
5) conetti per slalom e andatura in quadrupedia;
6) saltello tra le sbarre a piedi uniti;
7) equilibrio dinamico camminando su pedana di legno stretta e lunga;
8) giro completo intorno al cerchio, poi prendo palla e tiro in porta.
Il percorso, così strutturato, è una modalità di gioco altamente allenante; infatti gli obiettivi motori sono molto ambiziosi e spaziano dall'equilibrio all'orientamento nello spazio, comprendendo anche agilità, mobilità articolare e ritmo. Un altro aspetto interessante di questa proposta è che lascia ampio spazio a variazioni e personalizzazioni del percorso per adattarsi al meglio a contesti e obiettivi specifici e tipici di ciascun gruppo (figura 1).
I principi che stanno alla base della costruzione delle singole esercitazioni (adoperate la fantasia!), sono quelli enunciati a pagina 8 del magazine intitolato “Un programma per lo sviluppo delle qualità motorie” che potete consultare o scaricare. Leggete le indicazioni, adeguatele alla vostra realtà e…. è proprio il caso di dirlo, il gioco è fatto!
RITORNO AL CASTELLO
Si rientra al castello, eseguendo andature dettate dall’istruttore o sfruttando momenti di gioco libero e di relazione con i coetanei. Lo scopo è che al fischio dell’istruttore i bambini smettano di fare la loro attività all’interno del castello per recarsi al di fuori dei suoi confini, recuperare una palla (sistemata su dei “cinesini” capovolti) e prendere confidenza con la stessa, eseguendo vari elementi coordinativi con la palla. Ecco un esempio di progressione da eseguire nel castello senza palla.
FASE FINALE O GIOCO LIBERO
Partitina liberatoria (massimo 10’): le due metà campo sono divise ulteriormente in modo che vi siano 2 squadre in ogni porzione (in totale avremo 4 mini squadre). Per ogni metà campo si dispongono 4 porte, 2 per ogni squadra, in modo che i bambini siano stimolati a muoversi anche sulle “fasce”. Definire questa attività “partitina” è prematuro, però è un momento che i bambini attendono con ansia, per loro è liberatorio correre dietro la palla; inoltre, è un momento in cui non viene chiesto loro niente, sono solo incoraggiati a giocare con i compagni.
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