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I piccoli calciatori imparano in fretta, eccovi altre proposte dosate e calibrate per esercitare la coordinazione.
Giovedì 7 Maggio 2015 | Giuseppe Avella
Giochi motori coordinativi 4 from Allfootball on Vimeo.
Questi pochi mesi di appassionante lavoro non sono passati invano. Grazie alle attività svolte e la tenacia nel perseguire i principi nei quali crediamo fortemente riusciamo a vedere, con grande gioia, i primi significativi progressi nei nostri festanti calciatori in miniatura. Dobbiamo dire anche grazie al nostro tutor, Gianpaolo Boschetti, che è sempre prodigo di consigli. I piccoli continuano a prendere confidenza con il loro corpo e acquisire fiducia nelle proprie possibilità. La sequenza di attività proposte in progressione e legate da un unico filo conduttore stanno dando i loro frutti. I bambini hanno acquisito familiarità con le aree di lavoro e con la palla, sono partecipi e attenti abbiamo allora deciso di procedere con qualche piccola novità. È giunto il momento di uscire dal “castello”, l’area entro la quale sono sempre stati abituati a muoversi. Sono pronti per correre liberi con il pallone in spazi sempre più grandi.
La seduta che vi proponiamo inizia col gioco del rubacoda, che già conosciamo (vedi post precedenti - clicca per leggere gli articoli), stavolta però chi fugge e chi insegue lo deve fare guidando la palla con i piedi. Segue il gioco del “pastore”, nella metafora i piccini sono le “pecorelle” che seguono il loro pastore. I bimbi al comando dell’istruttore corrono, palla al piede, verso “l’ovile” chiamato (vedi video in apertura). Da questa attività iniziamo davvero a toccare con mano i progressi compiuti. Hanno soli quattro anni, lo ricordiamo, e già cominciano a vincere la tentazione, istintiva, di calciare lontano il pallone. Facciamo seguire poi un circuito motorio e coordinativo, un appuntamento fisso della loro attività. A quest’età alcuni movimenti sono complicati da eseguire: la capovolta, per fare un esempio. È allora necessario che l’istruttore, meglio se ha qualche aiutante, li segua lungo il percorso motorio predisposto e li aiuti. Se avete molti bambini si possono generare file e attese che non hanno senso. Il mio consiglio è dividere i piccoli in gruppi e proporre loro attività alternative: pallacanestro, pallavolo e così via, in chiave semplificata. La partitina libera finale, non manca e non deve mancare mai.
LA SEDUTA TIPO
Come detto, il gioco iniziale è il ruba la coda con palla, lo facciamo durare circa cinque minuti. A turno un cacciatore deve riuscire a rubare la coda ai propri compagni. Ognuno di essi ha un pallone da condurre con i piedi. Gli obiettivi perseguiti sono molteplici: i principali sono la guida del pallone e lo sviluppo dell’orientamento nello spazio. Quelli educativi, altrettanto importanti, insegnano ai piccini che a volte si scappa a volte si rincorre, così come a volte si vince e a volte si perde. Si comincia inoltre a far capire cosa vuol dire far parte di un gruppo, accettarne le regole, che sono poi le stesse del vivere comune di tutti i giorni. In più si cerca di accrescere l’autostima dei piccoli regalando loro risultati, da conquistare sì, ma certi e gratificanti.
Il gioco del pastore dura circa una decina di minuti. I bambini, palla al piede, si muovono per la prima volta al di fuori del castello. Nell’immaginario sono le pecorelle che si spostano seguendo il proprio pastore (l’istruttore), questi a sua scelta chiama un colore e indica verso quale “ovile” dirigersi, il tutto in guida della palla. Le porticine (gli ovili) di colore diverso sono posizionati sugli angoli della nostra metà campo, nel mio caso, ho come area di riferimento mezzo campo di calcetto.
Segue il circuito motorio (figura 1), alternato ad altre attività ludiche. Si formano due squadre e si costruiscono due percorsi identici. Nella nostra proposta sono fatti da: tre birilli da superare in quadrupedia, un tappetino per eseguire una capovolta in avanti, un ostacolino basso da scavalcare, un ostacolo più alto sotto il quale passare, un’asta leggermente sollevata da terra sulla quale camminare in condizioni di precario equilibrio. Il primo bambino di ogni squadra esegue il percorso, al termine recupera un pallone, usando i piedi, dal proprio cerchio e lo conduce in diagonale verso il cerchio della squadra avversaria. Torna poi nella sua fila e dando un “cinque” al compagno lo lancia a sua volta nell’esercitazione. L’obiettivo è quello di svuotare il proprio cerchio dai palloni per portarli in quello della squadra avversaria. Il gioco può terminare secondo un tempo prestabilito, in questo caso vince chi ha meno palloni oppure finisce quando una squadra ha svuotato completamente il proprio anello. Si finisce con una partitina con più porticine nelle quali fare il punto, per stimolare i bambini a utilizzare l’area di gioco nella sua interezza.
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