Un blog al giorno

PER I GIOVANI OCCORRONO PROPOSTE VICINE AL CALCIO VERO

In campo i riferimenti visivi determinano le scelte tattiche. Scegliamo esercitazioni meno generiche possibile affinché i ragazzi imparino a inquadrarli e utilizzarli.

Chiedete a un bambino: «...cosa possiamo fare in allenamento per migliorare il nostro giocare a calcio?». Probabilmente la sua risposta sarà tanto semplice, quanto corretta...«giocare a calcio!» Qualcuno potrebbe sorridere, forse gli stessi che hanno dimenticato l’importanza del gioco a favore di test e corse o chi ha confuso valori come impegno e sacrificio con quello di resilienza nel percorrere chilometri e chilometri di corsa. Ma a sostegno di questa tesi ci sono anche personaggi illustri come Juanma Lillo, collaboratore di Sampaoli al Siviglia, che a un convegno recentemente ha esordito dicendo: «... l’unico vero libro sul calcio è il regolamento del gioco del calcio».

 

CALIBRIAMO LE PROPOSTE CON INTELLIGENZA

Giocare a questo sport significa rispettarne regole e caratteristiche. Un possesso palla nel quale dopo dieci passaggi consecutivi si assegna un punto possiede sì gli elementi tecnici presenti nella partita ma non ha tutte le caratteristiche del gioco vero. Distorce le abilità decisionali e le scelte tattiche del giocatore. Per fare gol nella porta avversaria è necessario dirigersi verso una direzione precisa. Qual è la direzione in un possesso palla? Non dovremmo sorprenderci poi se in partita un giocatore prende la decisione sbagliata non effettuando il filtrante a disposizione per il compagno meglio posizionato… Stesso tipo di confusione a livello decisionale avviene nei giocatori in fase difensiva. Quale linea di passaggio conviene chiudere? Quale avversario è più pericoloso? Quali sono gli elementi da considerare se non esistono direzioni di riferimento?

 

CI ARRIVANO ANCHE DA SOLI, GIOCANDO

Qualche giorno fa ho notato un ragazzo degli Allievi che sfidava da solo in un partita tre bambini degli Esordienti. Giocavano senza fuorigioco e col “portiere volante”. Mi hanno colpito in particolare i movimenti difensivi: quando i bambini avevano il possesso e si posizionavano su più linee, il ragazzo si trovava a dover ripiegare e marcare a zona. Ripiegava per evitare di subire filtranti ed essere superato facilmente. Questa azione a carattere tattico era più o meno profonda in funzione del posizionamento degli avversari. Inoltre marcava a zona per posizionarsi in funzione di palla e porta e non scoprirla al tiro diretto. Viceversa quando attaccava lui destreggiandosi in dribbling e dominio palla spesso i più giovani andavano al raddoppio, col terzo che si posizionava in copertura a difesa della porta, pronto a uscire in caso i suoi compagni venissero superati. I bambini difficilmente ripiegavano tutti difesa della porta poiché (forse per egocentrismo) in caso di riconquista si sarebbero trovati facilmente in condizioni di segnare.

 

INSERIAMO REGOLE CON FINALITÀ VICINE ALLA PARTITA

La cosa davvero interessante è che queste scelte tattiche sono emerse in modo naturale dal contesto di gioco, senza alcuna indicazione da parte di allenatori. Dipendevano in modo non lineare dalle regole decise deliberatamente: assenza del fuorigioco e “portiere volante”, così come dall’età dei giocatori, dalle loro abilità tecniche, dalle loro caratteristiche motorie, condizionali e psicologiche. Senza particolari spiegazioni si sono create situazioni interessanti che hanno favorito l'emergere di competenze individuali. Ma cosa sarebbe successo se i giocatori avessero deciso di inserire regole diverse? La stessa esercitazione (vedi video di apertura) la proponiamo allora con due varianti e l’obiettivo di fornire contesti differenti per stimolare in modo naturale e non lineare differenti competenze tecnico-tattiche individuali, che poi sono quelle alla base di diversi modelli di gioco.

 

TRE CONTRO UNO PER STIMOLARE LE SCELTE TATTICHE INDIVIDUALI E COLLETTIVE

Si gioca un tre contro uno con il singolo che nella sua metà campo può prendere il pallone con le mani e ripartire palla al piede in un punto del campo a sua scelta. L'esercitazione termina quando una delle due squadre arriva prima a tre gol. Non ci sono altri vincoli. Variante 1: a) la squadra composta da tre giocatori può fare gol solo dopo la metà campo e vige la regola del fuorigioco; b)come in precedenza ma il gol dei tre ragazzi vale soltanto superata una linea posta a sei metri dalla porta.

 

Scritto in collaborazione con Gianluigi Ghia – Leggi gli altri post del blog curato da Christian Botturi

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