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ATTACCHIAMO AMPIEZZA E PROFONDITÀ

Dall’unità minima statica a quella dinamica, i principi per avere un buon possesso palla, guadagnare campo e attaccare.

Vorrei tornare, per approfondirne alcuni aspetti, sul concetto di “unità minima” che abbiamo cominciato a conoscere nel post di febbraio. L’idea alla sua base è quella di trovare uno strumento, una soluzione per gestire al meglio il possesso del pallone e giocare un calcio propositivo ed efficace. Si basa sull'occupazione razionale del campo tramite rombi e quindi giocatori posti in diagonale l’uno rispetto all’altro. È un ottima via per accrescere l'autostima dei calciatori (ognuno di essi ha un compito e delle responsabilità ben precise). È inoltre elemento fondamentale per un gioco organizzato quando si attacca. Il principio fondamentale sulla quale l’idea si basa è quello del “gioco su chi vedo”. Non immaginiate però un “torello” fine a se stesso, statico, bensì il tentativo sistematico di distribuire la trasmissione del pallone fra compagni per guadagnare campo. Come? Attraverso la creazione di linee di passaggio che offrano al portatore di palla tre soluzioni oltre quella dell’azione personale. Guadagnare campo, in fondo, è la naturale conseguenza della capacità da parte dei giocatori di creare soluzioni di gioco.

Figura 1

I PRINCIPI DELL’UNITÀ MINIMA DI GIOCO

La prima risorsa disponibile derivante dalla disposizione scaglionata sono gli appoggi laterali. Dagli appoggi laterali si genera la possibilità di giocare la palla centralmente e guadagnare spazio. Con questa disposizione in campo inoltre, attrare gli avversari e posizionarsi in modo corretto può permettere di aprire soluzioni e traiettorie che portano a un successivo e immediato vantaggio (Figura 1). 

Figura 2

Certo chi si difende attuerà delle contromosse, se è tempista e bravo ci chiuderà tutte le linee di passaggio disponibili. Se la nostra unità viene chiusa dobbiamo allora necessariamente trovare un vertice (basso o alto) di un'altra unità che ci consenta di ricercare un nuovo spazio di gioco; è la trasformazione dell’unità minima da statica a dinamica. Nella costruzione palla a terra dal basso, ad esempio, molto spesso il vertice inferiore è il centrale difensivo opposto alla zona di campo dove ci troviamo, oppure il portiere (Figura 2).

Figura 3: Un esempio di unità minima in forma dinamica

AVERE SOLUZIONI DI PASSAGGIO PER GUADAGNARE CAMPO

Riassumendo, l’obiettivo è quello di essere in grado di fornire al compagno di squadra che è in possesso palla tre soluzioni di passaggio oltre l’eventuale azione individuale e farlo in forma dinamica, cioè in avanzamento. Questo è il presupposto per la costruzione di un gioco offensivo vincente. Nell'immagine sottostante ecco un esempio di come da una unità minima statica (portiere, i due centrali difensivi e il play) si passi a una dinamica. Accade nel momento in cui un difensore riceve palla e guadagna campo, l’interno di centrocampo va in verticale e si posiziona come vertice alto dell'unità. Il play crea il vertice sinistro e l'esterno basso con il suo movimento senza palla determina l'avanzamento complessivo del rombo (Figura 3).

Figura 4: Una esercitazione elementare per lavorare sulla ricezione orientata, fondamentale importantissimo per lo sviluppo del gioco in ampiezza e profondità

PER QUALE ETÀ E PER QUALI MODULI DI GIOCO?

Sono concetti che possono essere trasmessi a ogni fascia d’età e utilizzati per qualsiasi sistema di gioco. Il numero di giocatori in campo determina il numero di scaglionamenti realizzabili, i sistemi di gioco che più li agevolano sono quelli che prevedono le prime due linee formate dal 4- 3. L’1-4-3-3 in primis ma anche l’1-4-3-1-2 o l’1-4-3-2-1 in quanto offrono maggiori possibilità di scaglionamento. Ci soffermeremo prossimamente sulla costruzione del gioco, sui pro e i contro delle soluzioni adottabili. Vedremo assieme, inoltre, una progressione di esercitazioni che vengono usate per stimolare i calciatori a migliorare lo smarcamento e lo scaglionamento utilizzando l’unità minima (in figura 4 un esempio elementare di proposta propedeutica, clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercizio).

In collaborazione con Mauro Coltrini

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