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QUAL È IL GRUPPO VINCENTE?

Le caratteristiche dello spogliatoio perfetto visto dalle ragazze, quello che esalta le doti del singolo e consente a tutte di arrivare a traguardi anche impensabili.

Della ricerca che ho effettuato intervistando un nutrito campione di colleghe (vedi post precedente), mi è rimasto da raccontarvi delle caratteristiche del gruppo vincente, almeno come emerge dalle risposte alle mie domande. Un aspetto già affrontato, in parte, da due punti di vista differenti (quello del tecnico e quello dello psicologo) nei blog di Gianluca Ciofi e di Daniela Oriandi. Si sente spesso dire che la donna fa gruppo e l’uomo fa squadra. E’ chiaro che l’uomo sia più stabile emotivamente, più dominante e legato a gerarchie e regole. La donna invece è più insicura e sensibile, le calciatrici spesso soffrono di mancanza di autostima. Questo spesso incide sulle dinamiche di gruppo. Le ragazze, inoltre, tendono a lasciarsi influenzare dalle opinioni di chi le circonda e rischiano di non restare focalizzate sui propri obiettivi. I litigi e i contrasti, poi, sono difficili da smaltire, le calciatrici li trascinano nel tempo molto più a lungo degli uomini. Episodi che in uno spogliatoio maschile finirebbero per essere dimenticati dopo una doccia calda con noi restano lì, sottocute, in sospeso, quasi mai risolti. D’altro canto affiatamento e coesione, in uno spogliatoio di ragazze, non hanno eguali. La soddisfazione di far parte di uno spogliatoio come il nostro è che ogni traguardo è vissuto come un punto di partenza e la nostra forza consta nel fatto che sia la squadra a esaltare il singolo, non viceversa.

 

PASSIONE E MOTIVAZIONE ASSIEME VINCONO

Qual è la molla che spinge una ragazza a investire il proprio tempo in allenamenti, partite e trasferte chilometriche? Spesso ci impegniamo, senza percepire rimborso alcuno, la sera dopo giornate intere di lavoro, tre-quattro volte alla settimana più la partita del weekend. Siamo dilettanti e non godiamo nemmeno lontanamente della stessa visibilità del calcio maschile. Banalmente potremmo dire che la passione vince su tutto. Ma non è solo questo. La passione fa sopportare anche la sofferenza, quindi il sacrificio che a sua volta genera senso di appartenenza gratitudine e dedizione a chi con noi condivide le fatiche.  Poi c’è la motivazione, che invece è la forza, il carburante che spinge a perseguire i propri obiettivi, la molla per raggiungere traguardi a volte inaspettati. Il calcio delle donne è proprio questo, un mix di passione e motivazione che ci indirizza, attraverso la solidità della squadra, a non arrendersi mai e a puntare sempre più in alto. La forza del gruppo è l’essenza, il conforto, che garantisce più di ogni altra cosa di poter lottare ogni partita e ogni stagione per inseguire un sogno.

 

CHIEDIAMOLO A LORO

Cosa non deve mai mancare in uno spogliatoio? A mio parere, a prescindere dal sesso e dallo sport, ecco tre pilastri fondamentali: professionalità, mentalità, comunicazione. Professionalità, concepita come attitudine a svolgere sempre, e a prescindere, il proprio dovere con il massimo impegno, rispetto e dedizione. La mentalità è concetto forse più astratto ma perfettamente collocabile nel mondo calcistico. La mentalità comune sta nel, pur essendo un insieme, essere in sintonia come si fosse una mente sola, grazie a un unico “modus operandi” dall'inizio alla fine, regolamentato da principi comuni da tutti condivisi e rispettati. Infine la comunicazione, forse un aspetto spesso considerato erroneamente secondario. Comunicare vuol dire condividere: pensieri, punti di vista, sia nelle situazioni positive che, soprattutto e a maggior ragione, nelle situazioni negative. Una squadra che non è capace di ascoltare ciascuna delle atlete che ne fanno parte, vi assicuro che, lungo il suo percorso, è destinata inevitabilmente ad avere problemi e incomprensioni. Malumori evitabili se all’interno del gruppo c’è confronto. Proporre il sondaggio su questo tema alle calciatrici è stato divertente.

Nella tabella qui sopra ho riportato le caratteristiche che deve possedere lo spogliatoio ideale nel mondo delle donne così come emerge dall’opinione di ragazze che giocano a calcio.

Io mi permetto anche di dirvi la mia: vi posso garantire che ho visto spogliatoi di donne essere un vero esempio di squadra e tanti uomini essere “prime donne” molto di più delle ragazze. 

Però vorrei anche dare un consiglio alle mie colleghe calciatrici, magari a quelle più giovani e inesperte. Non è mai esistito e mai esisterà lo spogliatoio perfetto ed è certo che le stagioni calcistiche alle quali andrete incontro non vi offriranno spesso un gran gruppo come sogniamo sia. Può succedere sì, ma è difficile, ci sono diverse condizioni che si devono verificare. Però, attenzione, non è necessario e al contempo possibile essere tutte amiche per la pelle. È sufficiente avere a che fare con persone umanamente valide, calcisticamente pronte, emotivamente compatte. Solo in questo modo e con il sostegno di una guida solida coerente e competente si possono fare grandi cose, a volte anche contro ogni pronostico. A voi è capitato? Quali sono gli ingredienti che vi hanno fatto vivere stagioni di calcio indimenticabili?

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