CALCIO: ALLENARE LE TRANSIZIONI CON I PICCOLI
Anche con bambini e bambine si può lavorare, tramite esercitazioni in situazione con la palla, sull’idea trasmessa in modo indiretto, della transizione.
Lunedì 19 Settembre 2016 | Gaia Missaglia
Il calcio, come la vita, è tutta una questione di scelte. L’andamento della partita e il risultato finale non sono che il frutto di continue decisioni. E quelle più importanti nel nostro sport sono relative al comportamento individuale e collettivo nel momento in cui si perde palla e quando la si riconquista. Non è certo sufficiente la cura impeccabile dei movimenti offensivi e difensivi durante la fase di possesso e non possesso palla, è proprio il periodo che intercorre tra queste due fasi che fa la differenza e che spesso durante le sedute di allenamento viene trascurato. Si tratta dei due momenti quello in cui si perde il possesso del pallone e collettivamente ci si riorganizza per riconquistarlo (transizione negativa) e quello momento in cui si riconquista il pallone e bisogna trovare la via più efficace per andare al gol (transizione positiva).
RAGIONARE VELOCEMENTE E CON EFFICACIA
È qui che maggiormente alleno il cervello a ragionare velocemente, riconoscendo in anticipo la giocata o il tipo di intervento da effettuare: il calciatore più lesto a trovare la miglior soluzione, spesso, corrisponde al giocatore più efficace. E con i più piccoli e le più piccole? Ci si può lavorare creando il più svariato numero possibile di soluzioni di gioco, dai duelli al 2 contro 1 andando in progressione crescente per scoprire tutto ciò che di più simile mi si ripresenta in partita (vedi le esercitazione del video di apertura e le proposte a fine post). Insieme dovremmo riuscire a trasmettere loro la determinazione di voler riconquistare immediatamente il pallone e di fare gol non appena recuperato il possesso. Inizialmente lasciamo a loro la libera scoperta dell’errore per far sì che sviluppino la capacità (da soli o con l’aiuto dei coetanei) successivamente guidiamoli attraverso domande per portarli con il ragionamento a prendere le decisioni giuste, fino a intervenire con la vera e propria correzione laddove necessario. Vediamo le principali caratteristiche delle due fasi di transizione.
TRANSIZIONE NEGATIVA
- Ridurre tempo agli avversari
- Ridurre spazio agli avversari
- Rallentare la giocata avversaria
- Concentrazione
- Sicurezza
TRANSIZIONE POSITIVA
- Capacità di conquistare velocemente nuovi spazi
- Imprevedibilità
- Personalità
- Determinazione
- Coraggio
Sappiamo bene che non esiste in assoluto una scelta giusta e una sbagliata. La decisione dipende fortemente dall’identità di calcio che ogni allenatore trasmette. In quale zona di campo voglio che la mia squadra riconquisti palla? Quanti giocatori voglio che partecipino e in quale fase di gioco? Quali principi propongo in inferiorità, parità e superiorità numerica? Non dimentichiamoci però con i piccoli di andarci cauti, devo trasmettere loro la convinzione di trovare con decisione la via del gol, riconquistare immediatamente il pallone perso e di non fermarsi mai anche in caso di errore. Step by step entreranno gradualmente in gioco i concetti di trarre vantaggio dalla superiorità numerica e giocare in avanti con coraggio oltre che limitare il più possibile il pericolo avversario, rallentando le giocate e chiudendo le soluzioni offensive avversarie. È quello che serve per avere un buon punto di partenza per creare un collettivo equilibrato che attaccando difende e difendendo attacca: la base di sviluppo di un gioco propositivo ed efficace.
LE PROPOSTE PRATICHE LA PARTITA ARCOBALENO
(clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio)