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L’INTENSITÀ PSICOLOGICA NEL CALCIO

La costruzione del giovane calciatore passa anche attraverso la crescita di mentalità sportiva e spirito di sacrificio. Come si allenano sul campo.

Le competizioni internazionali sono la cartina tornasole che ha messo in evidenza, negli ultimi anni, alcune lacune del nostro calcio: in particolare, come accennato nei post precedenti, la capacità di mantenere alto il livello di intensità di gioco, intesa sotto più punti di vista. Di questa fondamentale caratteristica del calciatore moderno abbiamo già approfondito gli aspetti fisiologici, tecnici e tattici ma per intensità s’intende anche quella mentale, psicologica. È importante educare il calciatore e l’istruttore al suo allenamento.

 

OLTRE TECNICA E TATTICA

Il calciatore cresce attraverso la capacità di apprendere e l’acquisizione di comportamenti allenati con le diverse forme di lavoro sul campo. Nell’ideale modello funzionale dell’allenamento ogni esercizio ha un sotto obiettivo psicologico comportamentale, che va esercitato in funzione della partita. Dato l’argomento di questo blog, il quesito per noi è: come posso formare un atleta a sostenere mentalmente un calcio ad alta intensità? Perseguendo e formando alcuni fondamentali valori di vita calcistica:

  • l’educazione alla fatica sia fisica sia psicologica (la capacità mentale di sopportare anche gesti ripetitivi e a volte noiosi);
  • il senso di responsabilità: non assumere comportamenti dannosi o che comunque influenzino negativamente la prestazione della squadra;
  • il senso di collaborazione, inteso come disponibilità di mettersi al servizio della squadra, giocare con e per lei;
  • allenare la tattica preventiva che richiede attenzione, disponibilità e saper pensare in modo collettivo;
  • avere fiducia nel compagno di squadra;
  • avere controllo dell’ego proprio e di ciascun componente della squadra. Non permettere che l’interesse o i comportamenti del singolo compromettano il destino di tutti;
  • saper gestire l’ansia. Un atleta ansioso disperde troppe energie necessarie per la prestazione e perde troppo facilmente la lucidità per eseguire un gesto tecnico o valutare una scelta tattica;
  • avere educazione sportiva, nel senso più generale del comportamento in campo. Non è un caso che nei nostri campionati il gioco sia frammentato (più che in altri Paesi) da interruzioni arbitrali e proteste dei giocatori. Quando un calciatore rimane a terra dopo un apparente contrasto, non si sa più se si tratta di una sceneggiata o se realmente necessita di assistenza.

MAI RISPARMIARSI

Un giovane atleta ben formato all’interno del calcio moderno non soffre l’intensità fisica, la pressione dello stress, l’accettazione della sconfitta e la superiorità dell’avversario. Egli pensa che la lealtà sportiva sia un valore aggiunto e un deterrente alle furbate, e il suo motto è: mai risparmiarsi.

 

Vediamo alcune esercitazioni che, se correttamente interpretate, possono essere utili anche al raggiungimento degli scopi messi a fuoco in questo post.

      

LE ESERCITAZIONI

QUATTRO CONTRO QUATTRO E ALTRETTANTE PORTE

In una porzione di centrocampo si gioca un quattro contro quattro in ampiezza con l’obiettivo di realizzare gol in una delle due porte avversarie e difendere le proprie due (figura 1).

Figura 1

PARTITA NOVE CONTRO UNDICI. Giocare in allenamento in situazione d’inferiorità numerica, oltre a sviluppare soluzioni tattiche, abitua a un concetto di collaborazione ed educazione al sacrificio fondamentale per l’esito sportivo.

 

POSSESSO PALLA DI POSIZIONE 4 CONTRO 4 CON UN JOLLY

Oltre agli obiettivi tattici questo gioco stimola collaborazione e continuità d’azione con grande intensità. Il jolly, chiamato anche comodino, gioca senza soluzione di continuità con i possessori della palla. I giocatori rispettano una indicativa posizione del loro usuale ruolo, in questo caso esterni come ad esempio terzini e ali (figura 2).

Figura 2

POSSESSO PALLA DI POSIZIONE 6 CONTRO 6 CON 2 JOLLY

In progressione all’esercitazione precedente vengono aggiunti due jolly sul fondo campo, per simulare la posizione di un difensore centrale e una prima punta. I giocatori esterni gestiscono le posizioni comunemente ricoperte da terzini e ali, in zona centrale agiranno due potenziali giocatori di centrocampo (figura 3).

Figura 3

PARTITA CON DUE JOLLY ALL’ESTERNO

Si disputa un sette contro sette, in un campo di ridotte dimensioni, al quale partecipano due jolly all’esterno che giocano con la squadra in possesso palla. Questo favorisce ribaltamenti di fronte effettuati con grande intensità. Il valore aggiunto può venire dall’utilizzo dell’auto arbitraggio, norma decisamente formativa per i più piccoli (figura 4).

Figura 4

Leggi gli altri articoli e guarda gli esercizi a cura di Alessandro Musicco

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