CALCIO: LE SCELTE EFFICACI E VINCENTI
Utilizziamo figure geometriche e la rappresentazione mentale per muoverci più in fretta ed efficacemente dell’avversario. Consigli ed esercizi.
Domenica 4 Settembre 2016 | Alessandro Bubba e Paolo Tramezzani

Quante volte abbiamo chiesto ai nostri giocatori di giocare a testa alta, di vedere lo sviluppo del gioco, di non abboccare alle finte dell’avversario, di reagire in tempo, di muoversi o eseguire giocate secondo schemi prefissati nei tempi richiesti? A noi sembra tutto scontato ma puntualmente il calciatore non riesce a eseguire pienamente quanto richiesto e capito, tanto da dover essere sempre guidato da continui consigli sia sulla direzione sia sui tempi di gioco. Proviamo a ragionarci sopra.
CI MUOVIAMO PER PUNTI DI RIFERIMENTO
Quelli richiesti sono gesti che necessitano di continui e chiari punti di riferimento. Questi sono necessari per orientarsi in un insieme di richieste coordinative che devono essere combinate nello spazio e nel tempo. Queste azioni necessitano tutte di una componente: la reazione al disorientamento, ovvero l’adeguata risposta motoria, spaziale, temporale e strategica all’improvvisa e significativa modificazione delle situazioni di fatto. L’orientamento viene definito infatti come la capacità di identificare la propria posizione nello spazio e di trovare la direzione più corretta da prendere in base ai riferimenti che sono intorno a noi.
IN PARTITA SI PERDONO E SI RECUPERANO IN CONTINUAZIONE
Ogni azione motoria che compiamo ha quindi bisogno di almeno due punti di riferimento. Il primo, iniziale, è l’identificazione della nostra posizione nello spazio (che utilizza una rappresentazione mentale del nostro corpo e del suo orientamento di partenza) e uno finale, corrispondente all’obiettivo da raggiungere. Tra i due punti c’è poi il percorso da compiere, che nel calcio deve superare numerosi ostacoli e per essere più efficace possibile necessita di molte informazioni aggiuntive spaziali, temporali e strategiche. Nel corso di una partita i punti di riferimento non si possono perdere di vista - i movimenti degli avversari sono finalizzati proprio a questo obiettivo - e quando accade bisogna recuperarli in fretta. La metodologia che vi propongo è una soluzione per migliorare proprio la fase di recupero dei riferimenti.
UTILIZZIAMO LA RAPPRESENTAZIONE MENTALE PER FIGURE SEMPLICI
La proposta è quella di utilizzare una capacità laterale del nostro cervello, la rappresentazione mentale per immagini conosciute, semplici e comunemente codificate come le figure geometriche. Attraverso il richiamo (anche indotto da un suggerimento di un compagno o dell’allenatore) e l’utilizzazione corretta di questi simboli in momenti di difficoltà il giocatore può essere aiutato a identificare immediatamente sia lo spazio da difendere (la propria posizione) sia lo spazio da attaccare. In questo modo all’interno di un ventaglio di possibili soluzioni il calciatore avrà più chiara la direzione da prendere, secondo una procedura di azioni più corretta di altre.
IL PORTIERE, L’ESEMPIO “ESTREMO”
Utilizzeremo, a questo scopo, direttive da dare al calciatore apparentemente più complesse ma sicuramente più complete di informazioni, per esempio: “difendi il tuo triangolo! (vedi l'esercitazione a punti in fondo)” o “controlla il tuo esagono” … naturalmente solo per chi non sarà in grado di richiamarsele mentalmente nei tempi e nei modi corretti. Se qualcuno di voi pensa che le figure geometriche e la rappresentazione mentale siano estranee al calcio dimentica un vero e proprio “Stratego” di questo meraviglioso sport: il portiere. Egli da solo difende una linea rappresentante l’obiettivo primario dei “colpi” lanciati dai suoi avversari e ha davanti a se un rettangolo bidimensionale inscritto in un altro. Questi sono gli unici punti di riferimento attraverso i quali deve difendere un rettangolo tridimensionale alle sue spalle che non può mai guardare ma solo costantemente immaginarsi…
DIFENDI IL TUO TRIANGOLO
(Clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio)