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LA RIALZATA DEI CAMPIONI

Il portiere va a terra ma la palla è ancora in gioco: la tecnica per rialzarsi in modo efficace e veloce. Il video, i consigli e le correzioni.

Una delle gestualità più frequenti tipica del numero uno è la “rialzata” dopo un tuffo. Se il portiere va a terra e, parata o non parata, la palla è ancora in gioco l’estremo difensore deve rimettersi in posizione il più velocemente possibile pronto per un nuovo intervento. È fondamentale allenare con esercitazioni specifiche la tecnica di rialzata e la capacità di saper valutare lo spazio e il tempo che separa il portiere dal pallone. Tempi e spazi di gioco vanno interpretati in funzione di avversari e compagni meglio posizionati nel proseguimento dell'azione, a seconda delle situazioni che si creano. Alla rialzata può seguire infatti un nuovo posizionamento in porta (palla lontana dai pali e tempo sufficiente per spostarsi), una seconda parata (palla vicina all’avversario e nessun tempo per spostarsi) o il recupero del pallone in presa (palla più vicina al portiere che a qualsiasi avversario).

 

COME SI PREPARA E GLI ERRORI DA NON COMMETTERE

Una rialzata veloce ed efficace va preparata preventivamente. È necessario che il tuffo che la origina venga effettuato in modo che il portiere finisca in allungamento completo, come si stendesse su una ipotetica linea rettilinea (foto 1). Se il numero uno, nell’eseguire il tuffo, si scompone si rialzerà più lentamente e si troverà in ritardo o fuori posizione per la copertura della seconda palla, qualche volta addirittura con le spalle rivolte a essa (foto 2). Un altro errore molto comune da correggere è finire il tuffo con la gamba lontana dal terreno troppo alta. Questo rallenta il movimento di rialzata perché aumenta la distanza del piede di appoggio dal terreno inoltre complica la ricerca della coordinazione per ritrovare l’equilibrio perso.

Foto1: posizione corretta a fine tuffo

Foto 2: pallone respinto o rimpallato dalla difesa centralmente, il portiere non è ben posizionato e per effettuare l’intervento successivo deve girarsi completamente.

PER UN ESECUZIONE CORRETTA ED EFFICACE

  • Indirizzare la gamba (quella in alto) verso il pallone sfruttando il più possibile la mobilità dell'articolazione dell’anca (foto 3).
  • Ruotare il tronco in senso contrario al movimento della gamba alta per ritrovare velocemente equilibrio.
  • Appoggiarsi al terreno, per tornare in piedi, solo con la mano più vicina allo stesso lasciando il braccio opposto libero per darsi equilibrio e tenerlo pronto per un eventuale seconda parata.
  • Appoggiare al terreno il palmo della mano e non il pugno o il dorso perché si ottiene una maggiore superficie di appoggio e minore rischio di infortunio (foto 4).

Foto 3: rialzata sul lato del primo intervento, il piede è direzionato verso la palla, il braccio superiore è libero.

Foto 4: appoggio a terra corretto ed errato.

Le statistiche dicono che in partita ci si deve rialzare quasi sempre dallo stesso lato del primo tuffo, quindi è preferibile lavorare su questo gesto tecnico. Vi consigliamo comunque, nell’allenare i vostri giovani portieri, di non trascurare l’allenamento di nessuna delle altre situazioni di seconda palla che si vengono a creare. (Alcuni semplici esercizi sono mostrati nel video di apertura).

 

I PREREQUISITI MOTORI NECESSARI PER ESEGUIRE UNA RIALZATA PERFETTA

  • Avere ottima mobilità dell’articolazione coxo femorale (l’anca).
  • Possedere una buona tecnica di tuffo, vedi gli articoli precedenti.
  • Saper valutare bene tempi e spazi.
  • Avere capacità coordinative di adattamento, di trasformazione e di equilibrio.

Articolo a cura di Daniele Airoldi - Si ringrazia Adam Caressa per essersi prestato nelle dimostrazioni e la società Gs Soccer Boys di Turbigo - Leggi tutti gli altri articoli sull’allenamento dei giovani portieri a cura di Apport

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