PARATA IN PRESA: LA TECNICA
Il fondamentale decisivo per il numero uno efficace, bloccare un tiro o un cross significa giocare un pallone di più in attacco e averne uno in meno da difendere.
Sabato 23 Maggio 2015 | Associazione Italiana Preparatori dei Portieri di Calcio
La presa è uno dei fondamentali tecnici cardine del ruolo del portiere, consente di far proprio il pallone assorbendone la forza cinetica, termina l’azione offensiva avversaria e ne fa ripartire una propria. La classificazione tecnica prevede due differenti modi di bloccare la palla: il primo è la presa per pronazione delle mani (a pollici convergenti e con orientamento verso l’interno). La si usa nelle traiettorie medio alte, sui palloni intercettati all’altezza del tronco e sopra la testa, oppure su palla che batte avanti al portiere con traiettoria a salire. Il secondo è la raccolta o chiusura per supinazione delle mani (a pollici divergenti con orientamento esterno). La si usa per traiettorie medio basse e rimbalzanti che arrivano nella zona sottostante il tronco.In entrambi i casi, le mani, al momento dell’impatto con la palla, devono assumere una posizione simmetrica in modo da avvolgere il pallone e assecondarne la forma. Nella presa per pronazione, gestualità che analizziamo in questo articolo, i pollici sono tra loro ravvicinati senza che ci sia contatto e sono leggermente orientati verso l’alto come le altre dita. Una lieve flessione del polso accompagna l’arresto del pallone e varia a seconda dell’altezza della traiettoria fino ad annullarsi sulle palle alte (Figura 1).
Gli arti e i gomiti devono assumere, di conseguenza, un atteggiamento tale da poter essere agevolmente flessi senza modificare la posizione delle mani sul pallone così da completarne il processo di assorbimento della velocità.
LA POSIZIONE DELLE MANI
Una sequenza corretta per la presa a pollici convergenti prevede la partenza con una postura di attesa mani davanti al corpo cui segue un movimento diretto delle mani verso la palla con spalle e arti superiori protesi in avanti, che attaccano il pallone. Nel momento in cui avviene il contatto braccia e spalle devono assorbire l’energia della sfera con un piegamento simultaneo verso il petto delle articolazioni del polso e del gomito.
LE PROPOSTE PRATICHE (vedi video di apertura)
Esercizi di destrezza con palla in mano e combinazioni di lancio e presa: a) Il portiere è in posizione di attesa con palla in mano e respinge la palla trasmessa dall’istruttore; b) Il portiere lancia il suo pallone poi lo riprende effettuando una presa; c) Il portiere esegue una serie di prese facendo rimbalzare il pallone davanti a sé; d) Il portiere in partenza lancia due palloni in alto, effettua la presa su tiro dell’allenatore restituisce la palla all’istruttore e riprende i suoi palloni.
Esercizi di forza e sensibilità propriocettiva: Il portiere effettua delle prese su palloni di peso e misura diversi (ad esempio volley, palle di forma diversa e palle ritmiche).
Esercizi tecnici: 1) Il portiere effettua delle prese su palloni battenti superfici diverse o irregolari; 2) Il portiere effettua delle prese successive a uno spostamento.
GLI ERRORI PIÙ FREQUENTI
Gli errori più frequenti che si commettono quando si tenta una parata in presa dipendono da due fattori. Il primo è conseguente a una errata postura iniziale, quando cioè le braccia vengono tenute troppo chiuse e piegate vicine al corpo. Se non si attacca il pallone protendendo mani e braccia non si ha lo spazio necessario per ammortizzarne la corsa. Altro difetto che si riscontra spesso è tipico di chi posiziona le mani troppo esternamente (presa a forbice), è un grave errore che rischia seriamente di compromettere l’esito dell’intervento (facile che la palla scivoli) e, soprattutto la propria porta. Sbaglia, allo stesso modo, chi pensando in qualche modo d’essere agevolato, tenti la parata in contromovimento cioè slancia mani e braccia dietro la schiena (Figura 2).
Articolo a cura di Andrea Pasquot, si ringrazia Federico Notarbartolo dell’Fc Lugano per essersi prestato nelle dimostrazioni.