CALCIO: BAMBINI, ATTACCARE SEMPRE
Insegnare tecnica individuale e mentalità propositiva ai calciatori più giovani. Consigli pratici per un allenamento efficace e divertente.
Domenica 17 Aprile 2016 | Simone Tofa

Da molto tempo le mie attività sul campo sono caratterizzate da aspetti emozionali che hanno sui bambini un forte impatto partecipativo. I confronti, le gare e le sfide, ma soprattutto i giochi sono ricchi di improvvisazione e divertimento. In particolare con i più piccoli è fondamentale la comunicazione: con loro bisogna parlare poco e agire molto tramite giochi dagli obiettivi chiari ed efficaci. Gli spazi devono essere adattati alle loro caratteristiche e agli obiettivi di lavoro, tutti i giocatori devono essere partecipi per evitare pause lunghe e noiose, che determinano inevitabili cali di attenzione. È importante quindi creare giochi ritmici, nei quali anche la pausa diventa allenante: non si deve mai “staccare la spina”. Nel precedente post abbiamo affrontato un tema molto azzardato dal punto di vista didattico: la creazione di un gioco nel quale l’uno contro tre diventa uno stimolo importante dal punto di vista tecnico e soprattutto da quelli emozionale e collaborativo. In questo proviamo a trasmettere un nuovo concetto: essere propositivi, attaccare sempre palla, porta e avversario.
L’ESERCITAZIONE
In un campo con due porte inseriamo un’area rettangolare al centro (sei metri per otto circa) con quattro giocatori divisi in due squadre, posizionati sugli angoli. Poi coinvolgiamo altri due giocatori (esterni) e due portieri: otto giocatori in tutto. I bambini disposti al centro si posizionano in diagonale, quindi avremo, rispetto al campo di gioco, un giocatore “alto” e uno “basso”. L’esercizio inizia con i giocatori che si scambiano il pallone curando la precisione e soprattutto i movimenti a smarcarsi dai cinesini che hanno di fronte a loro. A sua discrezione l’allenatore deve chiamare il comando “attacca!”. La squadra che ha il pallone in quel momento deve cercare di fare gol. L’obiettivo è stimolare i bambini ad attaccare sempre, anche chi non è in possesso palla, che deve provare il più velocemente possibile a chiudere lo spazio di gioco dell’attaccante per recuperare palla e segnare a sua volta. In questo senso dunque il comando vale per entrambe le squadre. Il gioco termina quando il pallone esce dal campo con l’allenatore che chiamerà il colore della squadra che deve lasciare l’area di gioco per fare posto all’altra all’interno (figura 1). Il gioco prevede quattro step (clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercizio) e al termine, per decretare il vincitore, si sommano i gol fatti e subiti dalle tre squadre.
Come già proposto nei post precedenti vi chiedo:
- cosa osservare e come intervenire;
- che tipo di comunicazione utilizzare;
- come modificare lo spazio;
- come utilizzare progressioni che siano sempre coerenti ai principi del gioco;
- quali feedback bisogna dare.
Leggi gli altri post e guarda gli esercizi a cura di Simone Tofa