DRIBBLO, COLLABORO E TIRO IN PORTA
Ecco come una semplice esercitazione e alcune varianti possono rendere un gioco divertente e utile per allenare i principi base del calcio.
Martedì 27 Ottobre 2015 | Simone Tofa
All’interno dei giochi che propongo inserisco sempre dei gesti tecnici e dei principi funzionali a reali situazioni di gioco. Il mio modo di lavorare con i giovani calciatori prevede una programmazione che non è finalizzata a un solo obiettivo specifico con cadenza programmata. Per esempio settembre la guida, ottobre la trasmissione, novembre il tiro in porta e così via… All’interno del microciclo settimanale, nella mia filosofia di scuola calcio, esistono attività nelle quali tutti i gesti e i principi sono pensati e introdotti per creare giochi il più adatti possibile a riprodurre le situazioni e le emozioni di questo meraviglioso sport.
LA COLLABORAZIONE NEL DRIBBLING
Nel post di settembre abbiamo proposto un'esercitazione che prevedeva il superamento frontale di un avversario, un gioco che induce i bambini a lavorare naturalmente su alcuni movimenti che sono alla base della loro crescita motoria e coordinativa. L’obiettivo in quel caso consisteva nel riuscire a ottenere il massimo risultato sia nel superamento dell’avversario sia nel tiro in porta. In questo post propongo una variante che implementa l’esercizio inserendo anche il tema della collaborazione. Vengono coinvolti altri giocatori, oltre ai due che si sfidano in duello, questi si pongono in appoggio all’attaccante creando un numero maggiore di soluzioni al problema di dover superare l’avversario posto frontalmente. L’area di lavoro è strutturata allo stesso modo e come vedete nel video di apertura: aumentiamo leggermente le misure dello spazio di gioco e chiediamo ad altri giocatori di posizionarsi ai lati delle porticine. Se utilizziamo sei calciatori due giocano all’interno (attaccante e difensore) e quattro sugli esterni, due a destra e due a sinistra. Nel primo step i quattro giocatori sui lati sono in possesso di palla. Usiamo una casacchina posta alle spalle dell’attaccante (infilata nei pantaloncini) come importante strumento per indurre il piccolo calciatore a cercare corsa e movimenti d’inganno. Il difensore ha tra gli obiettivi quello di rubare la pettorina, se non ci riesce vuol dire che i tentativi di eludere l'avversario di chi attacca sono stati eseguiti con efficacia.
IL CONTROLLO DEL PALLONE
L’attività prevede un altro gesto tecnico chiave del calcio, il primo controllo. L’attaccante una volta superato il difensore deve giocare insieme a uno dei compagni che sono in possesso della palla, riceverla, controllarla e fare gol. Il primo controllo del pallone è un gesto che con i più piccoli deve essere inserito sempre durante i giochi, è il primo pensiero che ha che fare con la tecnica individuale applicata alla tattica: il bambino deve ragionare su come va gestita la palla in funzione della futura efficacia dell’azione. Dopo il controllo bisogna calciare in porta in presenza di un avversario, è quindi fondamentale che l’istruttore cominci a spiegare i primi elementari principi per utilizzare al meglio il corpo e proteggere la palla. Nel secondo step l’attaccante inizia il duello arrivando in corsa, nel terzo e quarto sarà lui in possesso del pallone.A quel punto entrano in gioco molti fattori che stimolano la collaborazione fra attaccante e compagni smarcati sui lati (in primo luogo come sono posizionati) e inoltre si lavora sulla tecnica di dribbling oltre che quella di trasmissione palla, controllo e tiro. Consiglio, infine, di attribuire, come nel gioco visto nel post precedente, una scaletta di punteggi a seconda degli obiettivi raggiunti da attaccanti e difensori.
Per chiudere come sempre vi chiedo:
• cosa osservare e come intervenire;
• che tipo di comunicazione utilizzare;
• come modificare lo spazio;
• come utilizzare progressioni che siano sempre coerenti ai principi del gioco;
• quali feedback bisogna dare.
Si ringrazia l'Asd Real Aurelio e il loro responsabile Aldo Vergine.