FORMIAMOLI CON LA PERIODIZZAZIONE TATTICA
I principi e i criteri per strutturare allenamenti, creare esercitazioni, proporle e insegnare calcio nelle fasce d’età sensibili, crescendo calciatori consapevoli.
Venerdì 9 Ottobre 2015 | Simonetta Venturi
Nel post di settembre abbiamo definito le caratteristiche necessarie al giovane calciatore per apprendere i principi e sotto principi di gioco, e quindi crescere e migliorarsi.Sulla base di quelle caratteristiche è stata stilata una griglia di obiettivi da raggiungere tramite l’allenamento proposto. La scelta delle esercitazioni non deve andare “fuori tema” rispetto alle linee guida tracciate, questo per stimolare le qualità in possesso dei bambini più dotati e migliorare quelle dei normodotati, fondamentali nel sistema denominato squadra. Pur consci delle difficoltà iniziali − non si può sottovalutare niente e si fa fatica a capire da che parte cominciare – il contenitore metodologico scelto, per operare in modo coerente, è la “periodizzazione tattica”, strumento in questo caso mediato e declinato per la scuola calcio. Questa, infatti, è la metodologia che in questo momento, a me e ai colleghi delle Scuole Calcio, appare più idonea, efficace e rispondente alle richieste del gioco.
LA PERIODIZZAZIONE TATTICA
Nella prospettiva della periodizzazione tattica il giocatore è un sistema complesso costituito da variabili, tutte da allenare. Un sistema che si incontra con altri a loro volta complessi (compagni, avversari, arbitri, allenatori…) tutti immersi in una realtà a sua volta ricca di variabili, composta di due squadre che si sfidano dovendo tenere conto di un elevato numero di fattori. Rappresenta per noi un metodo formativo tutt’ora innovativo (anche se ha più di trent’anni anni) ed è il contenitore in cui inserire i giochi più idonei e divertenti per i ragazzi, in genere quelli di strategia. Cerchiamo attività che stimolino a trovare la soluzione più efficace nel contesto del modello di gioco che l’allenatore ha in mente e nelle diverse fasi di gioco. Per fasi intendiamo, ovviamente, quella offensiva, quella difensiva e le transizioni, momenti fondamentali e sensibili dai campionati a 5 (Piccoli Amici e Pulcini) sino alle competizioni del settore agonistico. Ogni bambino − “globalità indivisibile” − che crescerà grazie a queste esercitazioni e a questa metodologia, sarà capace di interpretare al meglio la partita nello spazio in cui si svolgerà e nel tempo per cui durerà, grazie al pensiero tattico che ha appreso.
UN ESERCIZIO ESEMPLIFICATIVO
Visto che stiamo parlando di esercitazioni vi proponiamo un’attività tipo che corrisponde ai criteri della periodizzazione tattica: la proposta, nella sua semplicità, persegue diversi obiettivi cruciali per la formazione del giovane calciatore, in questo caso lo sviluppo della visione di gioco oltre alla capacità di sapersi riorganizzare velocemente in campo (figura 1 - clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercizio).
Quello che farà la differenza tra un giocatore all’altezza e un pesce fuor d’acqua, sarà la capacità di organizzarsi individualmente all’interno della squadra e del gioco. Un calciatore consapevole che si muove con agilità (fisica e mentale) legge con chiarezza la situazione di gara e si orienta in maniera non casuale. Nel prossimo post analizzeremo le caratteristiche dell’allenatore in questo modello formativo.
Fine seconda parte – clicca qui per leggere la prima parte – qui per leggere tutti gli articoli di Simonetta Venturi
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