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CALCIO, VARIANTI E NUOVE DISCIPLINE

Eraldo Pecci, Gianni Mura e Bruno Pizzul alla presentazione ufficiale del calcio camminato, la nuova frontiera per combattere la sedentarietà.

«Tutto molto bello»: immaginatelo, al microfono, Bruno Pizzul… non poteva che terminare così. Bello davvero, il calcio camminato (walking football) finalmente si è mostrato come quello che può davvero rappresentare: una nuova possibilità di gioco dietro a un pallone. E di sorriso per gli over 50. L’anteprima nazionale e la conferenza stampa di lancio, organizzate dall’Uisp, si sono svolte martedì 15 marzo al Palavalenti di Firenze. In campo anche Gianni Mura ed Eraldo Pecci… «Lui il calcio camminato lo aveva inventato già qualche anno fa, ma nessuno se n’era accorto» … il commento scherzoso di Bruno Pizzul al microfono (audio integrale della telecronaca).  «Aderisco volentieri a tutto ciò che “rallenta”, per questo sono oggi con l’Uisp al battesimo del calcio camminato», ha detto Gianni Mura, che ha giocato gran parte dei due tempi previsti. Alla fine facce divertite e la convinzione che questa variante del calcio avrà un futuro di successo nel nostro Paese. Fioccano i commenti sui media, lo stesso Gianni Mura ci è tornato nella sua rubrica “I Cattivi pensieri” su Repubblica di domenica 20 marzo: «Vietato correre, o l’arbitro fischia punizione contro. Vietato a chi ha meno di 50 anni. Ammesse le squadre miste.  È un gioco pensato per chi vuole continuare a giocare con un pallone e facendolo con i più giovani si accorgerebbe di non avere più il fisico o di rischiare un coccolone (io tutt’e due le cose). Testimonial è parola impegnativa, ma ci ho messo la faccia, i 70 anni e i 120 chili. Capitano dei Gialli, coi Blù finisce 3-3. Migliore in campo Eraldo Pecci, fuori Bruno Pizzul. Ho maturato, viste le caratteristiche del gioco, una consolante certezza: nessun ultrà verrà mai a vederlo. E non se ne sentirà la mancanza».

 

LE BATTUTE DEI MEDIA

Un gioco per divertire, con compiacente autoironia. I media radiofonici hanno dimostrato di cogliere la palla al balzo e le battute fioccano: nel “Ruggito del coniglio” su Rai Radio 2, Marco Presta lo definisce così: «Piano piano, con calma, con educazione… la partita è durata tre giorni, non bastano 90 minuti (ascolta l’audio originale)». Ribatte il Trio Medusa da Radio Deejay: «Sport ad alto tasso di sedentarietà, per gente che non è superallenata. Sai che scarpe usano? La pantofola d’oro (audio originale)». Ma, battute a parte, questo sport nato in Inghilterra nel 2011 è stato importato in Italia col chiaro intento di combattere la sedentarietà: «Abbiamo in mano una grande opportunità per mettere in movimento centinaia di migliaia di persone in maniera ironica e divertente – dice Daniela Rossi, responsabile politiche per stili di vita e salute Uisp –, in Inghilterra già lo praticano 500.000 persone, da noi il tasso di sedentarietà è molto più alto, siamo maglia nera in Europa e questo ci annuncia la possibilità di una rapida diffusione di questa attività e di una rivoluzione in arrivo».

 

LE REGOLE DI GIOCO

Ecco il regolamento completo del Calcio Camminato-Walking Football Uisp: si gioca sui campi di calcio a 5 applicando le regole di gioco del calcio a 5 Uisp con le seguenti variazioni: 1. Possono partecipare tutti gli atleti, uomini e donne, che nell’anno in corso compiano 50 anni, ma è possibile organizzare l’attività anche per diverse fasce di età; 2. Ogni squadra gioca con 5 giocatori in campo più il portiere ed è possibile avere 7 giocatori in panchina; 3. La gara si svolge in due tempi da 20 minuti ciascuno; 4. La corsa viene sanzionata con un calcio di punizione indiretto alla squadra avversaria. È ammessa la camminata veloce; 5. Non è consentito lanciare la palla facendola alzare più di 1 metro e venti circa da terra, a eccezione dei tiri in porta; 6. Anche il portiere dalla rimessa dal fondo non potrà lanciare la palla sopra il metro e venti; 7. È vietata qualsiasi forma di contatto irruento; 8. Sulla rimessa laterale il giocatore avversario dovrà rispettare la distanza di 3 metri.

Leggi gli altri articoli a cura dell’Uisp e di Ivano Maiorella

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