CALCIO, ALLENARE IL CONTROPRESSING
Approfondiamo principi e applicazione della strategia adottata da Barcellona e Bayern Monaco per la riconquista alta della palla. Le esercitazioni.
Sabato 4 Giugno 2016 | Steven Turek

Nel primo post dedicato al contropressing ci siamo soffermati su come disporci in previsione della possibile perdita del possesso palla. Altrettanto importante per la riuscita di questa strategia è la reazione immediata nel momento in cui avviene la riconquista avversaria. L'organizzazione difensiva e la fluidità della fase di transizione giocano, nel calcio moderno, un ruolo fondamentale.
UN ESEMPIO PRATICO
In figura 1 il giocatore rosso (3) sbaglia il passaggio diretto al compagno (9) e viene intercettato dal 5 bianco: lo scaglionamento dei rossi è perfetto, i giocatori sono nei pressi del pallone.
L’intercetto è un'opportunità di contrattacco per i bianchi, per la squadra rossa ci sono due possibilità di impedire che la ripartenza diventi letale:
- coprire tutte le linee di passaggio ai giocatori bianchi 6, 11, 9, 7 (la più difficile);
- portare pressione sul possessore per impedirgli di dribblare o trasmettere palla fermando sul nascere le intenzioni di contrattacco (la soluzione migliore e più semplice).
Inizialmente non importa da quale direzione venga portata la pressione, l'importante è che il 5 bianco non possa giocare palla. Il giocatore più vicino al pallone, in questo caso il 9 rosso, deve reagire prontamente e aggredire. L'obiettivo principale deve sempre essere che il giocatore in possesso non abbia la possibilità di trasmettere efficacemente al compagno. Se l'organizzazione difensiva preventiva non è perfetta, si deve anche considerare, piuttosto che concedere spazio in profondità, la possibilità di ricorrere al fallo tattico.
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ESERCITAZIONI PER ALLENARE IL CONTROPRESSING
(clicca sulle immagini per aprire la scheda completa)
SEI CONTRO TRE CON SMARCAMENTO IN ZONA CENTRALE
CINQUE CONTRO CINQUE, “NUOVO PALLONE”