GIOCHIAMO D’ANTICIPO
Il difensore moderno marca nella zona, interagisce con i reparti, è duttile e pronto a trovare la giusta soluzione. Le esercitazioni di Angelo Pereni.
Giovedì 2 Aprile 2015 | Angelo Pereni
Meglio il mastino nella marcatura a uomo o la zona esasperata con difesa tutto pressing e fuorigioco? Meglio giocatori monovalenti che utilizzano le loro qualità, slegati dal contesto collettivo, o elementi che seguono uno spartito preordinato? Ogni calciatore è figlio della sua epoca. La nostra dice che il singolo atleta e con lui la squadra devono sviluppare un’intelligenza calcistica molto complessa. Devono essere in condizione di elaborare strategie volte a prendere decisioni corrette in funzione di molteplici situazioni di gioco. Un mix delle due filosofie, insomma, che crei giocatori consapevoli e duttili al punto da saper affrontare, in tempo reale, qualsiasi situazione di gioco. E questo è l’obiettivo dell’allenatore, formare un difensore intelligente e consapevole dei suoi comportamenti, che sappia interagire con i reparti e costruire abilità “complesse”. Su questi macro concetti si fondano i dettami individuali e collettivi della fase di non possesso palla nel calcio moderno. E questi principi, in definitiva, comprendono sia la corretta occupazione degli spazi sia la marcatura dell’avversario nella zona.
LEGGERE PRIMA IL GIOCO
Gli assiomi e le regole portanti della fase difensiva non sono mutati nel tempo, semmai si sono arricchiti. Uno degli atteggiamenti cardine, insito nel processo evolutivo, è sicuramente l’anticipo. Saper leggere prima l’intenzione e il movimento degli avversari e di chi gestisce la palla. Questo significa comprendere preventivamente lo sviluppo del gioco ed elaborare le giuste strategie per intervenire. Il difensore deve comprendere quando è necessario marcare l’avversario o è meglio inserirsi sulla traiettoria di passaggio per l’intercetto. Deve avere ben presente quando coprire lo spazio, quando temporeggiare, dove e perché indirizzare l’avversario, quando e come intervenire. È su questi aspetti che si valutano le sue qualità e quelle della fase difensiva di una squadra.
ALCUNE ESERCITAZIONI
Eccovi allora alcuni esercizi, in situazione, pensati per stimolare e accrescere le capacità del difensore moderno.
Esercizio 1: si divide il campo in tre zone, quella centrale più stretta. Si gioca tre attaccanti contro due difensori nelle due zone laterali, con un jolly che funge da centrocampista posizionato in quella centrale. Si esegue un attacco per parte, il jolly fa da collegamento fra le due fasi. I difensori devono scegliere le posizioni da assumere, con intelligenza, a seconda della situazione: marco, copro, scappo, sto alto, mi abbasso… In figura 1 la grafica (cliccandola si apre la scheda dell’esercizio con la descrizione dettagliata delle modalità di svolgimento).
Esercizio 2: si divide il campo in due zone. Si gioca due difensori centrali contro tre attaccanti, mentre all'esterno stazionano quattro jolly, due per zona e uno per lato. I jolly giocano con chi è in possesso di palla. I difensori devono scegliere le posizioni da assumere a seconda della situazione: marco, copro, scappo, sto alto, mi abbasso… (figura 2).
Esercizio 3: su un campo di dimensioni adeguate si tracciano una linea a metà campo e una sulla trequarti (su un solo lato). L'esercizio coinvolge due squadre, una di sette calciatori, composta da quattro difensori più tre centrocampisti, e l'altra di dieci. Si gioca inizialmente un sei contro sette sul lato non segnato, che diventa un sette contro quattro sul ribaltamento di fronte (figura 3).
Esercizio 4: si divide il campo in tre zone e si formano tre squadre composte da sette giocatori. Si gioca un sette contro tre che diventa un sette contro sette a squadre alternate come spiegato in figura 4 e nella relativa scheda (clicca sull’immagine per aprirla).
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