DIAMO UN VOLTO ALLA NOSTRA SQUADRA
Da cosa nascono le caratteristiche uniche e caratterizzanti il gruppo quando scende in campo? Quale il ruolo e quali i compiti dell'allenatore?
Venerdì 2 Giugno 2017 | Angelo Pereni

Quello che viene definito metaforicamente il “volto della squadra” deve essere, oggi più che mai, scolpito nella mente e nel cuore del suo allenatore e in un sogno che non deve mai perdere forza. Il tutto deve essere alimentato da un credo che si fondi sulla tecnica, sulla tattica, sulle motivazioni e, anche, sull’etica sportiva. La squadra deve diventare una costruzione sportiva - culturale capace di interpretare una filosofia di gioco fondata sull’aiuto reciproco e il senso di appartenenza. All'interno di questo contesto ogni soggetto - giocatori, allenatore e società per la sua parte - è investito di un compito da portare a compimento al meglio delle proprie possibilità, tutti in linea con un'etica di lavoro per la quale l’obiettivo minimo è ottenere il meglio dal gruppo. Per l’allenatore, al di là del lavoro in campo che pur è importantissimo, c’è anche la sfida di adoperarsi per l’interesse comune e collettivo.
LA CREDIBILITÀ SI OTTIENE CON I FATTI NON CON LE PAROLE
La necessaria disciplina da parte di tutti non si ottiene solo con le regole scritte, anche se necessarie, ma deriva dai comportamenti e dalla credibilità che tutti gli addetti ai lavori devono guadagnarsi giorno dopo giorno. Alla base ci deve essere la lealtà. Questo anche perché qualora emergano dei conflitti intestini, spesso generati da scarsa o errata comunicazione, se le persone sono intelligenti si ragiona e si trovano le soluzioni. L’unità di intenti in una squadra è decisiva al fine del raggiungimento degli obiettivi... “Il cambiamento è il processo con il quale il futuro invade la nostra vita”.
POSSESSO PALLA CON OBIETTIVO CREARE LA SUPERIORITÀ NUMERICA
In un quadrato di dimensioni adeguate alla categoria, alle qualità tecniche dei giocatori e agli obiettivi condizionali ricercati dal tecnico si gioca un cinque contro cinque per il mantenimento del possesso, palla a terra e tocchi predefiniti. Fuori stazionano tre giocatori che fungono da sponda per ogni squadra posizionati come in figura. Obiettivo di chi ha il possesso palla è servire le proprie sponde che se riescono a effettuare una giocata efficace a un tocco si liberano e entrano nel quadrato per giocare con i compagni il possesso. Variante: le regole per liberare i compagni e farli entrare sono le stesse ma si gioca una partita per fare punto con passaggio a un compagno che si libera dietro la linea di meta avversaria.