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LA CORRETTA POSTURA SU PALLA LATERALE

Analizziamo come due piccoli errori combinati di Morgan De Sanctis gli abbiano impedito di intervenire in un'azione che poi gli è costata la rete in Sampdoria - Roma del settembre 2015

La Sampdoria è stata la prima squadra della stagione a mettere in difficoltà la Roma battendola lo scorso 23 settembre, per due a uno in casa, grazie a un goffo autogol di Manolas a pochi istanti dalla fine. Il difensore greco è finito nell’occhio del ciclone e la sua macroscopica gaffe tecnica ha distratto quasi tutti gli addetti ai lavori dal comportamento tenuto, nell’occasione, dal portiere della Roma Morgan De Sanctis. Il pur bravissimo numero uno giallorosso, autore di una buona gara, nell’azione del gol è stato tutt’altro che impeccabile. Ha commesso due errori, uno di postura e uno di posizione, dimostrando ancora una volta che la fase di preparazione della parata è decisiva per la riuscita dell’intervento. L'azione è iniziata da una rimessa dei blucerchiati quasi all'altezza della propria linea di fondo. Un'uscita con i tempi sbagliati di un giocatore romanista ha dato il là a un contropiede, tre contro due, che ha portato velocemente Soriano a servire lateralmente Eder appostato appena fuori dall'area. In quel momento De Sanctis era posizionato correttamente (foto 1).

Foto 1

L’attaccante della nazionale aveva palla coperta e ha scelto di puntare verso il fondo anche per la pressione di un difensore giallorosso. De Sanctis ha poi scelto di avanzare nonostante l’avversario non stesse puntando direttamente la porta e questo gli ha fatto perdere la corretta distanza dai pali (foto 2).

Foto 2

Quando Eder è arrivato sul fondo e ha calciato verso il centro e il numero uno giallorosso si è trovato in una posizione troppo avanzata e con un angolo del ginocchio troppo chiuso (foto 3). 

Foto 3

In queste situazioni, il portiere deve rimanere allineato al palo per non "allargare" la porta in caso di passaggio verso il centro dell’area. Se fosse rimasto sul palo, inoltre, avrebbe avuto più tempo per intervenire, perché più lontano dalla posizione di partenza del passaggio. A questa imprecisione De Sanctis ha sommato una postura imperfetta: attendendosi forse un passaggio forte e basso ha chiuso eccessivamente l’angolo del ginocchio sbilanciandosi all’indietro e non riuscendo a recuperare la posizione. La palla, infatti, non è passata lontana dal suo corpo, ma non è riuscito neanche ad abbozzare l’intervento. In questi casi, la scelta tattica migliore è difendere una porta ideale composta dal palo e da un punto posto a una distanza che dipende dalle caratteristiche morfologiche e fisiche del portiere.

Clicca qui per leggere gli altri articoli di Claudio Rapacioli.

 

LE ESERCITAZIONI

Di seguito vi proponiamo due semplici esercitazioni per allenare questa specifica situazione di gioco. Sono valide sia per giovani portieri che per adulti e sono pensate in progressione, dal semplice, palla trasmessa da posizione laterale senza disturbo di un attaccante in area, al complesso con la punta attiva. In un secondo momento si può aggiungere un difensore che gioca in copertura sull’esterno (clicca sulle immagini per aprirne la scheda completa).

Clicca sull'immagine per aprirne la scheda completa

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