CALCIO: LA SINDROME DI OSGOOD-SCHLATTER
Vostro figlio ha dolore al ginocchio? Potrebbe trattarsi di una malattia molto diffusa ma per nulla pericolosa e destinata a guarire. Individuiamola e gestiamola.
Martedì 16 Maggio 2017 | Stefano Respizzi

La sindrome di Osgood-schlatter, detta anche osteocondrosi dell'apofisi tibiale anteriore, è un processo degenerativo a carico della tuberosità tibiale. Fa parte del gruppo di sindromi note come osteocondrosi ed è tipica dell'età pre-adolescenziale, fra i 10 e i 14 anni più frequentemente fra i maschi. Il più delle volte colpisce una sola gamba, ma si può verificare anche in entrambe contemporaneamente. La malattia finisce verso i 18-20 anni, con il cessare della crescita e grazie alla calcificazione delle ossa.
DA COSA DERIVA E COME SI MANIFESTA
La patologia si manifesta più spesso nei bambini che partecipano a sport dove si deve correre, saltare o fare rapidi cambiamenti di direzione, il calcio quindi è una di quelle attività che può indurla. Colpisce mediamente uno su cinque atleti adolescenti. Nasce dal tendine che collega il quadricipite (il muscolo anteriore della coscia) con la tibia il quale esercita un meccanismo di trazione che a lungo andare provoca dolore e gonfiore. I sintomi comprendono dolore e gonfiore sotto la rotula che peggiora durante le attività sportive e migliora con il riposo. L’entità del dolore varia da soggetto a soggetto, per alcuni può essere solo lieve mentre per altri è invalidante e costante. Puo durare da qualche settimana a qualche mese e ripresentarsi fino a quando il bambino ha smesso di crescere. Le complicanze sono rare. Possono includere dolore cronco o gonfiore localizzato fino alla formazione di un rigonfiamento duro e persistente dato dalla produzione di nuovo osso. La malattia è benigna e i sintomi di solito passano senza alcun trattamento medico specifico.
COME VA TRATTATA
È consigliabile un periodo di riposo dalle attività sportive in fase di acuzia mentre in fase silente il bimbo può allenarsi tranquillamente. Possono poi essere utili antinfiammatori o paracetamolo, al bisogno, così come un trattamento fisioterapico con terapie antinfiammatorie e stretching della catena posteriore. L’utilizzo di ghiaccio riduce il dolore. Può essere necessario l'impiego di ortesi atte a ridurre lo stress meccanico operato dal tendine sulla tibia. Questo morbo se trascurato può causare dolore anche in età post-puberale (rendendo necessario un intervento chirurgico per rimuovere i frammenti ossei) o il distacco definitivo dell'apofisi dalla tibia: anche in questo caso è necessario un intervento chirurgico per ricongiungere le parti.