CALCIO: PREPARAZIONE, OBIETTIVI E METODI
Strutturiamo un programma di lavoro fisico corretto per la crescita dei calciatori. Linee guida generali ed esercizi pratici
La vera essenza del lavoro di un allenatore o preparatore sta nel saper sovrapporre e far combaciare pensiero e azione. Facciamo un semplice esempio: se siete altruisti e chiedete ai vostri calciatori di esserlo, vi seguiranno. Se non siete altruisti e chiedete ai giocatori di esserlo, vi seguiranno ma solo per puro interesse ed egoismo. Ragionamento analogo va fatto, quindi, nelle scelta e nell’applicazione della metodologia di lavoro. Ci dobbiamo allora premunire facendo chiarezza in noi e nel nostro progetto, agendo poi con coerenza e progettualità. Per prima cosa vanno definiti:
- Compiti e mansioni (chi fa cosa);
- Le nostre priorità tecniche;
- I mezzi d’allenamento elettivi (i nostri preferiti).
COMPITI E MANSIONI
Tutti parlano di calcio, anche l'ultimo degli incompetenti e questa è, in fondo, la nostra fortuna.
Il preparatore o l’allenatore, in base al suo studio e al suo vissuto, sa quello che fa, quindi andate avanti per la vostra strada senza ascoltare quanto può arrivare dall'esterno. Detto questo, quando si lavora in un club, bisogna limitare le scelte e le azioni eseguite “di pancia”, usate sempre il cuore e spesso il cervello. La regola da rispettare è sempre quella: per tutte le risorse umane del club deve essere chiaro “chi fa cosa”. Tutti dovrebbero cercare di limitare il proprio egoismo, che spesso purtroppo emerge, anche perché alla fine, in caso di insuccesso, pagano solo e sempre due persone: la proprietà (il presidente), che perde denaro, e l’allenatore e il suo staff, ai quali vengono attribuite le colpe e quindi vengono destituiti dall’incarico.
LE PRIORITÀ TECNICHE
Un secondo passo importante consta nello stabilire gli obiettivi fisiologici da perseguire in termini di:
- resistenza;
- forza;
- velocità;
- prevenzione;
- alimentazione;
- tecniche di recupero.
Con le idee ben chiare il nostro compito è successivamente quello di presentare e spiegare alla squadra queste priorità, definendone contenuti e tempistica. Lo stesso discorso vale per le priorità tecnico tattiche.
I MEZZI ELETTIVI
Ogni tecnico o preparatore che sia ha per scelta, vissuto, studio e verifica sul campo i suoi mezzi d'allenamento preferiti, quelli che ritiene siano i più adeguati per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per ogni capacità condizionale elencate i vostri mezzi “d’oro” (uno o al massimo due, i vostri capisaldi). Vi lascio qualche esempio pratico:
- Potenza aerobica: ripetute da 500 a 1500 metri, bastano 6000 metri in tutto (secondo la mia opinione) a velocità di soglia anaerobica;
- Capacità lattacida: 300 metri a navetta su tratti in linea di 100 metri oppure il lavoro intermittente ad alta intensità;
- Potenza lattacida: navette sui 20 metri;
- Forza: il lavoro in palestra dalla minima espressione di spostamento alla forza massimale e cedente. Per i lavori di sintesi (forza, velocità, resistenza) ottimo strumento sono le salite.
La raccolta dei parametri d'allenamento vi permettono poi di modulare il carico, sfruttando i vostri mezzi elettivi. Se sono un preparatore, devo proporre al tecnico un progetto chiaro. Ognuno di noi fa delle scelte metodologiche che poi vive in prima persona e sa che poi in corso d’opera può accadere si debba aggiustare il tiro o cambiare rotta. Una volta date le risposte alle domande quale, quanto, come, quando e perché dobbiamo quindi pensare e preparare anche una strada alternativa. Non spaventatevi di eventuali dubbi, essi sono le nostre certezze perché questa materia non è matematica e comunque nella piramide dell'evidenza scientifica siamo… alla terza o alla quarta classe: pareri di esperti, ma eterni studenti!
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