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CALCIO: OSSERVARE E VALUTARE I MISTER

Quasi nessuno fa osservazione sugli allenatori. Perché? Impariamo da Riccardo Guffanti come valutare le qualità di un allenatore e scegliere quello che fa per noi.

I club di calcio impegnano quotidianamente i propri osservatori a visionare i calciatori che più servono ai loro progetti sportivi ed economici. Nessuno però, se non in casi rarissimi, viene utilizzato per fare la stessa cosa per valutare il tecnico che possa fare al caso degli stessi identici progetti. Sull'esperienza dei miei numerosi anni di dirigente sportivo professionista e di scout ritengo giusto che i club debbano dare grande attenzione a chi far guidare le proprie squadre. Per questo, secondo me, per trovare il più adatto si deve eseguire un'attenta ricerca e una seria valutazione come si fa per i calciatori. Va cercato quello più adatto ai propri obiettivi, quello più portato per squadre di settore giovanile oppure maggiormente indicato a guidare una prima squadra. Cercherò, con questo post, di dare delle linee guida che si riferiscono soprattutto agli allenatori che lavorano con i giovani o di club di seconda fascia che hanno il sogno di misurarsi o con il calcio dei grandi o con quello di caratura superiore.

 

LO SCOUTING DEGLI ALLENATORI

Due sono i momenti, diversi tra loro, utili per osservare e redigere una relazione su un mister: nelle sedute di allenamento e durante la partita. La cosa essenziale che si deve conoscere è quale sia l'obiettivo (sportivo) del nostro club. La nostra sarà un’attenta ricerca di chi dovrà essere il principale responsabile del raggiungimento dei traguardi tecnici della società. Quali possono essere? Saper migliorare le qualità della rosa a disposizione, saper valorizzare in prima squadra i giovani, saper gestire una squadra formata da giocatori di personalità importante o viceversa saper costruire un team vincente da un gruppo talentuoso ma inesperto.

 

PASSIONE E PROGRAMMAZIONE

La prima qualità che dobbiamo riscontrare è la passione. Il mister è il primo che deve arrivare al campo di gioco, per esempio. Osservate con che spirito affronta la seduta e se ha capacità di programmazione. Questo lo potete capire quando e se lo vedete preparare l'area di lavoro in funzione di quanto ha deciso di proporre. Allenamenti o sedute tattiche, tranne casi eccezionali, non si possono improvvisare.

 

EQUILIBRIO NELLA GESTIONE DEL GRUPPO E PERSONALITÀ

Altra qualità importante è l'equilibrio di giudizio. In una squadra si è tutti uguali, il che non vuole dire che un tecnico debba trattare tutti allo stesso modo ma che le attenzioni, quelle si, vanno indirizzate a tutti. Il bravo tecnico deve capire come confrontarsi con ogni singolo calciatore o calciatrice perché ognuno ha il suo carattere. Fare l'allenatore è difficile e non è così scontato che tutti i tecnici sappiano gestire bene così tante variabili. Non trascurate di fare attenzione alla sua personalità. Con i giovani o nelle prime squadre l'esempio, la guida, è lui. Quello che fa influenza spesso il comportamento dei giocatori per questo sono importanti la sua immagine e la sua educazione. Essere una persona limpida e senza ombre aiuta il tecnico a ottenere una posizione di forza nei confronti dei giocatori.

 

LA CAPACITÀ DI LEGGERE LE SITUAZIONI

Osservando una partita potete riuscire valutare se il “vostro” tecnico sa capire le situazioni di gioco e prevedere le difficoltà: due grandi qualità. Il che non vuole dire semplicemente azzeccare una mossa tattica per esempio con una sostituzione indovinata, ma spronare la squadra quando è il momento o lodarla. In allenamento quando modificare una proposta o invece insistere su certi esercizi se e quando è il caso: la qualità di saper leggere le situazioni differenzia i buoni allenatori dai grandi allenatori. Se in particolare stiamo osservando un istruttore di settore giovanile dobbiamo capire se ha capacità didattica. Questi è in primis un'insegnante, quindi è fondamentale che sia in grado di comunicare e trasmettere con semplicità le sue idee anche perché con i giovani il mister diventa un vero secondo padre.

 

Leggi gli altri post con i consigli di Riccardo Guffanti

 

 

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