SCELGO IL CALCIATORE DINAMICO
Oggi ci occupiamo dell'aspetto fisico. La prima delle quattro aree di giudizio di un giocatore. Parametro chiave la dinamicità, atletica e... mentale, caratteristica dei vincenti.
Mercoledì 8 Aprile 2015 | Riccardo Guffanti
Aspiranti talent scout, entriamo nel vivo della materia. Ci accingiamo a redigere il nostro report, il risultato della nostra osservazione. La prima delle quattro aree di giudizio in base alle quali si stila la relazione è quella fisica. Fra le valutazioni da fare occupa un posto preminente la dinamicità, concetto che, per l’osservatore, assume un significato più ampio di quello prettamente fisico (rapidità e corsa). Per uno scout, infatti, è la capacità di affrontare con spirito di iniziativa, presenza, intelligenza e forza mentale le diverse e complesse situazioni di gioco che si verificano in partita. Il giocatore dinamico fa la vera differenza, a prescindere dal ruolo che ricopre, perché entra nell’azione, la legge, prende l’iniziativa e la risolve (o cerca di farlo). Un esempio di giocatore straordinariamente dinamico, per capirci, è Andrea Pirlo. Non è veloce e guizzante come Felipe Anderson o Salah, anzi, ma sa affrontare e gestire tutti i compiti che lo riguardano (ripiegare, interdire, impostare, verticalizzare, inserirsi in attacco) con efficienza mentale e tempi di gioco da vero campione.
LE QUATTRO AREE DI GIUDIZIO
- Note fisiche
- Note tecniche
- Note tattiche
- Note caratteriali
Le quattro aree di giudizio servono a comprendere se siamo di fronte a un possibile talento, a un buon calciatore o a un discreto elemento che ha margini di miglioramento. Per compilarle, poiché i parametri cambiano a seconda si seguano giocatori adulti o di settore giovanile, non bisogna usare voti in stile pagella. Redigeremo piuttosto una relazione descrittiva che riassuma parametri prefissati dalla società e giudizio personale.
LE NOTE FISICHE
Si inizia dalle caratteristiche fisiche. Qualcuno potrebbe storcere il naso pensando che le qualità tecniche siano più importanti. In parte capisco e condivido, occorre però sottolineare che pur essendo tutte e quattro le aree allenabili e migliorabili, solo in quella fisica esistono qualità che o si possiedono o no, indipendentemente da allenamenti mirati fatti con uno specialista. Per di più il calcio attuale esige sempre più velocità non solo atletica, nello specifico la dinamicità.
Le prime annotazioni riguardano dunque altezza, peso e tipologia fisica: longilineo, brevilineo o normolineo. Se il soggetto è un giovane calciatore tenete conto che il giudizio va strettamente correlato all'età. Il ragazzo o la ragazza potrebbe essere ancora in fase di sviluppo o essere precoce. Segnaliamolo comunque, farlo è importante. Esistono due calciatori ricercati prevalentemente fra i giovani: quello di prospettiva e quello già formato, anche fisicamente. Alcune squadre preferiscono atleti da crescere, altre si orientano su quelli che garantiscono un risultato immediato, per diversi motivi, spesso legati ad aspetti d’immagine e promozionali per la società. Di conseguenza, sapere se una dote fisica esiste precocemente o deve ancora maturare può influenzare la scelta del “committente”.
SEGNALATE SEMPRE IL DINAMICO
La dinamicità, come detto in apertura, fa la vera differenza indifferentemente dal ruolo che il giocatore ricopre. Se anche l’atleta che stiamo osservando non ha doti tecniche eccelse ma è un dinamico, segnaliamolo. A mio parere, tra un giocatore molto bravo tecnicamente e uno di minor talento ma dinamico, il secondo ha molte più possibilità di diventare un ottimo calciatore.
Per chiudere con le indicazioni sulla stesura del report fisico, andremo a descrivere se il giocatore è veloce nel breve o nel lungo, con o senza palla, se è agile nei movimenti, soprattutto quando affronta l’avversario, e se ha forza esplosiva, cioè il cosiddetto cambio di passo e una buona elevazione. Con una raccomandazione, queste sono, stiamo molto attenti, tutte valutazioni che possiamo fare solo su ragazzi maggiori di dodici anni. Se sono più piccoli limitiamoci a osservare le capacità coordinative che sono il primo indicatore importante del potenziale di un giovanissimo calciatore.
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