CALCIO: ORGANIZZIAMO ESERCIZI E SEDUTE
La programmazione e gestione dell’allenamento, dalla logistica al calcolo dei carichi esterni, interni e cognitivi. I parametri per strutturare l’allenamento.
Venerdì 12 Febbraio 2016 | Roberto Valmori
Nel post precedente vi ho proposto un’esercitazione ritmica che può essere inserita in allenamento come valido riscaldamento tecnico. Partendo da quella possiamo dare consequenzialità al lavoro utilizzando lo stesso spazio per allenare una specifica situazione di gioco. Una premessa. Nella gestione della seduta le attività in sé contano relativamente poco. È importante invece avere chiaro in base a che cosa e perché vengono proposte. Sono fondamentali la spiegazione, l’esecuzione e la correzione, i numeri di serie e ripetute, i tempi di lavoro e di recupero. Così come l’oculata gestione di tutti i parametri:
- numero di spazi e dimensioni;
- numero di stazioni in base al numero di gruppi di lavoro;
- rapporto tra gruppi di lavoro e gruppi che recuperano;
- rapporto palla giocatori;
- modalità esecutive;
- la concatenazione in step;
- la correlazione tra le esercitazioni in fasi diverse della seduta;
- la correlazione tra carico cognitivo (in breve il numero di informazioni, siano esse gesti tecnici o principi, che ogni giocatore deve rielaborare) e carico metabolico (le capacità condizionali, tarate su parametri ben precisi), imprescindibile per un buon allenamento.
L’allenatore non dovrebbe perdere troppo tempo per passare da un’attività a un’altra, “sparecchiando” e “apparecchiando” l’area di lavoro a disposizione: è perciò importante saper costruire progressioni di lavoro utilizzando pochi strumenti.
UN ESEMPIO PRATICO
Trasformiamo l’esercitazione ritmica vista nel post precedente in un’esercitazione di due contro uno più il portiere, senza toccare nulla all’interno dell’area di lavoro (figura 1, clicca sull’immagine per aprire la scheda completa).
IL PUNTO DI VISTA DEL DIFENSORE
Il difensore è in difficoltà, ha tre possibilità delle quali la terza è la più efficace:
- attaccare il portatore di palla;
- attaccare l’esterno inizialmente senza la palla;
- porsi in una posizione centrale nella quale possa provare a controllare i due attaccanti.
Particolare attenzione dovrà essere posta sull’applicazione corretta degli stili di corsa: non deve correre all’indietro, ma preferire una corsa incrociata o in certi casi laterale.
IL PUNTO DI VISTA DI CHI ATTACCA
Il segreto per l’attaccante in possesso di palla, al fine di sfruttare la superiorità numerica, è puntare il difensore mentre il compagno dovrà muoversi in ampiezza per essere servito e poter affrontare il portiere in condizioni vantaggiose. Attenzione, quando si entra in area di rigore l’estremo difensore diventa fondamentale per ristabilire la parità numerica (vedi a questo proposito il post dedicato, Metodo Castello in tour a Modena).
GLI ALTRI PARAMETRI
È importante attenersi agli stessi parametri descritti nel post precedente (clicca per leggere il post e vedere l’esercizio). La rotazione nelle tre postazioni è un elemento che aumenta la difficoltà, ma fa anche sì che i giocatori sperimentino tutti i ruoli. In base al numero di giocatori, si potrà prevedere una o più postazioni (nel secondo caso un’opzione utile è lavorare su due fronti, speculari tra loro, come si vede in figura 1), modulando in questo modo il carico metabolico in base anche ai meccanismi energetici che volete attivare. Proponete inoltre la medesima esercitazione sia a destra sia a sinistra, è molto importante per incrementare la fase di apprendimento.
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