CALCIO, ALLENAMENTO E GESTIONE DEGLI SPAZI
Costruzione delle esercitazioni, come orientare le superfici di riferimento per riprodurre condizioni simili a quelle della partita.
Martedì 14 Marzo 2017 | Roberto Valmori

Nei precedenti post ci siamo soffermati sulla definizione dello spazio e i riferimenti che determina sul campo utili per costruire esercitazioni efficaci. Proseguiamo nella progressione teorica e didattica per declinarlo in tutti gli altri aspetti. Lo spazio per esempio una volta definito può essere anche orientato. In termini pratici questo genera nel calciatore e nell'allenatore più e diversi punti di vista sulla situazione di gioco a seconda della posizione in cui ci si trova. L'immediata conseguenza è che i giocatori devono adattare i gesti da effettuare (siano essi motori, tecnici o tattici) e contestualizzarli.
ORIENTARE UNA LINEA
La prima tipologia di spazio che può essere orientata è la linea. Un esempio pratico di utilizzo del riferimento linea in una situazione di gioco reale è rappresentato dal momento della presa di posizione del difensore. Il corpo di chi difende “invita” e cerca di determinare la scelta del giocatore in possesso di palla indirizzandolo lungo una linea di opposizione, quella che il difendente sceglie di tenere. Eseguendo le due esercitazioni che seguono potrete constatare come la linea, nel caso in cui venga orientata, modifica l’esecuzione del gesto tecnico o il principio di tattica individuale adottato.
PRIMO ESERCIZIO
I giocatori eseguono una conduzione in forma libera tra gli over, alla parola chiave “attacca” simulano una “percussione” contro più avversari il cui ingombro è rappresentato dagli over stessi. Si fissano i tempi della conduzione. Per esempio ritmo “tre” equivale a tre tocchi per superare ogni ipotetico avversario. Quello richiesto è un ritmo sincopato: a due tocchi caratterizzati da un tempo identico ne segue uno che richiede un tempo più lungo, quello del cambio di direzione. Il possessore sceglie, a sua discrezione, se affrontare in guida della palla il primo over passando alla destra o alla sinistra dello stesso. La linea, tuttavia, è importante per fissare il ritmo della conduzione e la finta che precede il cambio di direzione in quanto il terzo tocco deve essere eseguito oltre.
SECONDO ESERCIZIO
I giocatori sono suddivisi in coppie. Uno per volta, al segnale dell’allenatore, attaccano il centro inizialmente effettuando una finta nella direzione verso la quale ipoteticamente il difensore li sta indirizzando. Poi repentinamente devono eseguire un cambio di direzione e superarlo passandogli alle spalle. Quindi ritornano in traiettoria centro over successivo e attaccano la profondità. Variante: i giocatori hanno il compito di superare due ipotetici avversari. Gli over sono orientati in maniera tale da rappresentare la linea di indirizzamento del difendente.
DISTANZA DI SICUREZZA E PRECISIONE NEGLI APPOGGI
Il principio che vale per l’attaccante è far credere di accettare l’invito poi, a distanza di sicurezza (quella superiore alla quale l’avversario compiendo un balzo riuscirebbe ad arrivare sul pallone), chiudere dalla parte opposta. La distanza del primo appoggio (quello in cui si finta di accettare d'essere indirizzato) è una discriminante molto importante: se porta il possessore troppo vicino all’over il secondo appoggio porterà a impattare l’asta, pertanto i giocatori devono valutare bene la distanza e trovare la “via di fuga” per passare esternamente. Riguardo l’inclinazione dell'asta non ne esiste una standard (non esistono avversari uguali in partita), per questa ragione è consigliabile mettere alla prova i giocatori contro diversi angoli, aumentando il loro bagaglio di esperienza. Questa attività può essere svolta, specie inizialmente, anche senza la presenza del pallone, al fine di concentrare il focus attentivo sulla ricerca dei giusti appoggi e della corretta “via di fuga”.
Leggi gli altri post e guarda le esercitazioni a cura di Roberto Valmori
TAG