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CALCIO: GIOCARE CON I LIBERI È COSA BUONA?

Strategie e corretta alimentazione per combattere i radicali liberi che favoriscono l’insorgenza di malattie e infortuni.

Se per libero si intende un Franco Baresi direi di sì. In quel ruolo l’ex capitano milanista lo farei giocare sempre e per sempre. Se invece ci riferiamo ai radicali liberi, invece, il discorso cambia. Si tratta di molecole molto reattive che vengono prodotte continuamente nel nostro organismo e possono essere la causa o concausa di molte patologie. Sono le stesse che vengono prodotte da fattori esterni come il calore, le radiazioni ionizzanti, il fumo di sigaretta, le sostanze ambientali inquinanti.

 

INFLUISCONO NEGLI INFORTUNI DA SOVRACCARICO

In ambito sportivo possono concorrere nel favorire molti infortuni a livello muscolare, tendineo e ai legamenti, quelli che in gergo vengono definiti da sovraccarico. Bisogna tener presente che il rischio di infortuni legati ai radicali liberi è correlato all’intensità dell’esercizio fisico e allo stato di allenamento. Sebbene non ci sia la possibilità di bloccarne la produzione nel nostro organismo c’è un sistema di difesa naturale che ci protegge dai loro danni. Esistono infatti degli enzimi che ne tamponano gli effetti nocivi. Allo stesso scopo giocano un ruolo importante alcune vitamine (A, C, E, beta-carotene). I radicali liberi provocano l’invecchiamento dei tessuti, facilitano l’insorgenza di numerose patologie. Come comportarsi dunque? Fare sport con regolarità (il che favorisce la produzione di antiossidanti endogeni), non fumare e consumare quotidianamente buone quantità di alimenti di origine vegetale.

 

L’ALIMENTAZIONE CONSIGLIATA

È consigliabile inoltre un’alimentazione ricca delle vitamine di cui sopra. Il beta-carotene lo troviamo nelle carote, spinaci, broccoli, cime di rapa, patata dolce, zucchine, albicocche e melone. La vitamina C com’è noto è presente negli agrumi, cavoli, broccoli, frutti di bosco, peperoni e peperoncino. La vitamina E invece nel pollame, pesce, olio vegetale, olio di fegato dei pesci, noci, fagioli secchi, uova. Possiamo reperire altri antiossidanti esogeni, non di natura vitaminica, in alcuni vegetali come il pomodoro, l’aglio e il cavolo o il vino rosso, l’olio extravergine d’oliva e il thè verde.  Se è vero che esistono in commercio anche degli integratori nella maggior parte dei casi per il nostro naturale fabbisogno è sufficiente una sana e equilibrata alimentazione contenente frutta, cereali e verdura. Tra gli integratori “antiossidanti” esistono anche quelli a base di Selenio e coenzima Q10 che comunque possiamo trovare in natura nei cereali, i frutti di mare, carne, funghi e asparagi.

 

Leggi gli altri post a cura del dottor Ardizzi

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