CALCIO: COLLABORO, MI SMARCO E SEGNO
Il duello per fare gol e tutte le sue varianti secondo la metodologia e i principi di lavoro di Massimo De Paoli. Esercizi, indicazioni e consigli.
Venerdì 10 Giugno 2016 | Massimo De Paoli

Da un apparentemente semplice uno contro uno e introducendo delle elementari varianti, si possono costruire diverse progressioni di lavoro. Riprendendo l’esercitazione di partenza del precedente post (figura 1), vediamone assieme ulteriori sviluppi. Quello che mi preme sottolineare è che è fondamentale non tanto l’esercizio in sé, ma sapere cosa osservare, farlo e di conseguenza intervenire sui calciatori per la loro crescita.
UNA NUOVA VARIANTE
L’allenatore può inserire due sponde, che giocano con il possessore di palla, sul lato lungo all’esterno dell’area di lavoro appena sotto la metà campo (non possono superarla). Il difensore deve aggredire l’attaccante dentro la metà campo di quest’ultimo. Al di là di questo ai giocatori, inizialmente, non va data nessuna indicazione. Nella proposta originaria chi deve fare gol è obbligato a cercare il dribbling, adesso invece deve cercare di superare l’avversario scambiando con un compagno. Cosa deve guardare l’allenatore? Innanzitutto il comportamento delle sponde, che nella maggior parte dei casi sarà passivo. Posti fuori dal campo, molti giocatori ai quali viene assegnato quel compito non ne percepiscono l’importanza, restano fermi, statici e con posture non reattive, il che, ovviamente, non è corretto (figura 2).
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OSSERVIAMO L’ATTACCANTE
La seconda cosa da osservare attentamente è come si comporta l’attaccante:
- se gioca o no palla alla sponda;
- se la gioca sempre alla stessa sponda;
- se chiude lo spazio (va verso la sponda) o lo apre (si allontana dalla sponda);
- se, giocato sulla sponda, si allontana dalla stessa;
- come posiziona il corpo;
- se, per ingannare il difensore e giocare con la sponda, effettua delle finte e quali.
L’UTILIZZO DEL CORPO
Intendiamoci, se il vostro giocatore salta il difensore e fa gol va bene, ma se non è in grado di dribblare e non cerca la sponda manifesta un limite. Ma quindi se chi attacca cerca il compagno largo trasmettendo palla come lo fa?
- Esegue prima una finta sul difensore;
- finta di giocare su una sponda e poi passa all’altra.
IL MOVIMENTO OLTRE LA LINEA DELLA PALLA
La terza cosa da osservare avviene dal momento in cui la palla viene trasmessa ed è la modalità con la quale chi attacca si muove oltre la linea della palla (dipende molto dalle caratteristiche del giocatore). L’attaccante può per esempio eseguire una finta di corpo per sbilanciare l’avversario e poi attaccare uno spazio dietro il difensore per ricevere. L’obiettivo di fare gol quindi deve passare attraverso un sotto obiettivo: prendere le spalle dell’avversario. Alcuni calciatori giocano sulla sponda, ma poi vengono anticipati. Il bravo attaccante deve rubare il tempo al difensore, facendo una finta prima su una sponda e giocando su quella che il difensore non si aspetta oppure dopo che ha giocato palla, fintare sul largo e tagliare davanti. Se i vostri giocatori non eseguono finte, sarebbe buona norma indurle facendo presente ai ragazzi che esiste questa possibilità. Nel prossimo post vedremo assieme lo stesso esercizio con focus sul difensore, cosa dobbiamo osservare,come si deve comportare e continueremo la progressione inserendo ulteriori varianti.