CALCIO: UNO CONTRO UNO IN PROGRESSIONE
Una serie di esercitazioni secondo il Metodo Castello per allenare correttamente i giovani calciatori, alternando esercizi e attività libera.
Mercoledì 11 Maggio 2016 | Massimo De Paoli

I giochi che vi presento in questo post, realizzati in progressione, possono essere considerati una sintesi e anche un’applicazione dei principi del Metodo Castello visti sino a ora su Allfootball. Vengono curati gli aspetti legati al tempo, alla percezione dello spazio e al linguaggio in un contesto ludico. Quella che vi presento è una progressione, cioè una serie di esercizi che hanno un filo denominatore comune. L’esercitazione è un mattone, la progressione è un muro composto da tanti mattoni, ma attenzione, non è detto che dieci mattoni facciano un muro…
COME STRUTTURARE UNA SEDUTA
Come detto, la proposta prevede momenti di lavoro incentrati su attività dalla A alla B2, all’interno dei quali gli obiettivi (mirati) sono ottenuti dando ai giocatori vincoli parziali: concediamo loro un grado di libertà “intermittente”. Il calciatore, in questo caso, non può fare tutto quello che vuole, ha dei compiti che gli sono stati assegnati alternati a momenti di piena libertà, nei quali l’obiettivo principale è il divertimento. La progressione che propongo dura quindici minuti in tutto e vi esorto a provarla. Il mio consiglio è di strutturare il quarto d’ora circa di gioco in un’alternanza fra esercizio e attività libera: tre minuti di esercitazione molto intensa e tre minuti nei quali i ragazzi sono lasciati completamente liberi di giocare. L’obiettivo è far divertire molto e far ragionare molto in poco tempo, cioè abituare i calciatori a pensare velocemente, la più importante qualità dei campioni di oggi.
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LA PROPOSTA SUL CAMPO
La progressione inizia disponendosi in un’area di gioco dimensionata in funzione del numero e dell’età dei giocatori, come in figura 1 (clicca sull’immagine per aprire la scheda completa).
Ritmicamente e senza soluzione di continuità (cambiando anche i ruoli, 1’ e 30” gli A con palla e i B senza, 1’ e 30” viceversa) i giocatori partono e si affrontano in un uno contro uno con l’obiettivo di fare gol. Questa situazione racchiude in sé elementi chiave nel calcio: fare gol (che è l'obiettivo del gioco del calcio), dribblare e tirare in porta (che sono i principi di tattica individuale più amati dai giocatori) e la sfida (il duello). L’attività prevede il rispetto tassativo di una semplice regola: l’attaccante, per concludere a rete, deve obbligatoriamente superare l’avversario. Il primo compito dell’allenatore è osservare. Cosa?
- Il punto di attacco alla palla di chi non ha il pallone nei confronti di chi l’ha.
- Se A riesce a superare B
- Se A riesce o no a tirare in porta
- Se A riesce a fare gol
- Se B riesce a riconquistare palla
- Se B riesce a tirare in porta
- Se B riesce a fare gol
- Infine se chi perde palla insegue o meno l’avversario.
Sulla base dell’osservazione, oltre a portare le opportune correzioni, l’allenatore può continuare con la progressione prefissata oppure prevedere alcune variazioni. Un esempio: proponendo l’esercizio vi capiterà di notare che spesso il giocatore senza palla tenderà ad affrontare il possessore sotto la linea di metà campo. Questo nonostante A e B partano nello stesso istante e chi non ha il pallone sia per forza più veloce: non attaccherà lo spazio assumendo un atteggiamento passivo. Il difensore dovrebbe attaccare la punta più in alto possibile, quindi riuscire a prendere posizione in marcatura nella metà campo della punta. Il passo successivo potrebbe essere, allora, introdurre l’obbligo di aggredire il portatore all’interno della sua metà campo. Quest’ultimo, dal canto suo, dovrebbe condurre andando verso il centro, la posizione più favorevole per cercare il dribbling risolutore (per leggere i possibili sviluppi in progressione dell’esercizio clicca sull’immagine, figura 1, e apri la scheda completa).
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