CALCIO: LA CORRETTA OCCUPAZIONE DELLO SPAZIO
Max Canzi commenta le risposte dei lettori alla domanda proposta da Allfootball in collaborazione con Grandi Allenatori. Indicazioni e consigli pratici.
Martedì 7 Giugno 2016 | Redazione

La domanda che riguarda l’insegnamento della corretta occupazione dello spazio ha suscitato fra i lettori, come era intuibile, un confronto interessato e partecipe. Abbiamo girato i commenti postati a Max Canzi, allenatore della Primavera del Cagliari: «L’argomento è molto vasto e si presta ad approfondimenti e digressioni. Questo è evidente anche dai commenti dei lettori, appassionati e, devo dire, molto competenti. Potrebbe volerci un libro intero, come scrive Bernardino Filardi. Non potendo dilungarmi troppo, vi lascio la mia opinione, espressa molto sinteticamente. Con i più giovani, parlo di Primi Calci, Pulcini sino agli Esordienti, è ragionevole lavorare, come dice correttamente Michele Pappalardo, proponendo movimenti per occupare lo spazio con riferimenti precisi in forma diciamo… “statica”. Successivamente si propongono esercitazioni in situazione nelle quali il carico cognitivo diventa più importante: il giocatore deve imparare a riconoscere lo spazio, trovando lui i riferimenti, e a muoversi di conseguenza. In generale, quali esercitazioni adottare? Emanuele Tedoldi fa un ottimo intervento, forse addirittura un tantino troppo rigoroso. Bene i giochi di posizione, come sostiene Luca Bellini, ma anche, perché no, delle semplici partitine a ranghi ridotti. Il sovrannumero, in generale, è un ottimo strumento, aiuta lo smarcamento e quindi l’occupazione dello spazio libero, come dice Vittorio Cornacchia.»
È FONDAMENTALE SAPER CORREGGERE
«La cosa che è e rimane essenziale, comunque, è la correzione dell’allenatore. Le giuste indicazioni di Agostino Alessandro Tolomeo e l’ottima esercitazione di Francesco Lima hanno assolutamente ragione d’essere; poi dobbiamo essere bravi noi a far capire ai calciatori se e quando sbagliano, il perché e come possono migliorare. È tutta lì la differenza: il tecnico durante le esercitazioni deve capire dove e quando viene commesso l’errore e fornire le opportune indicazioni ai suoi giocatori. Stessa cosa vale per la partitina finale, nella quale le correzioni vengono rinforzate proprio perché messe in pratica in situazione vera e propria. Fermate il gioco e spiegate chi è fuori posizione e perché lo spazio non è stato bene occupato. Preferite non interrompere il gioco? Oggi, con una spesa minima, si possono acquistare delle action cam che riprendono anche una metà campo intera. Cronometro in mano, vi segnate su un taccuino i minuti che vi interessano, poi riprendete il filmato, tagliate le parti da rivedere e le mostrate ai vostri giocatori. Ripeto: le correzioni fanno la differenza, altrimenti gli esercizi diventano una mera esibizione di conoscenze.»
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