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GENITORI: IL VOSTRO UOVO DI PASQUA

Mamme e papà, fate attenzione a come vi comportate quando assistete a una partita di vostro figlio perché è da quello che dipende… la sorpresa del dolce pasquale: quale la vostra?

La Pasqua è una delle ricorrenze più “sportive” dell’anno. Sia la Pasqua sia lo sport infatti celebrano, sebbene a livelli diversi, il perenne riproporsi dei tre momenti chiave dell’esistenza: vita, morte, rina-scita. E l’uovo pasquale non è soltanto una bella tradizione, ma è uno dei simboli più diffusi del rin-novamento e della “resurrezione”. Proviamo allora a immaginare quali sorprese potrebbero trovare nell’uovo “sportivo” i genitori che seguono con interesse e passione l’avventura dei figli. Attenzione però: le sorprese, per definizione, sono sorprese! A volte possono piacerci, superare le nostre aspettative, altre ci colgono in contropiede.

 

PELUCHE AGNELLO 
Mio caro “lupo genitore” questa sorpresa è tutta per te, anche perché, diciamoci la verità, non sei mai nero come frettolosamente ti dipingono. Da una recente indagine su oltre 460 realtà sportive di base emerge che solo una piccola minoranza di genitori (15%) esprime il proprio tifo con modalità diseducative verso i ragazzi o adotta comportamenti offensivi verso arbitri. Ancora meno (7%) sono quelli che interagiscono in modo offensivo verso altri genitori.  La figura del papà (o della mamma) aggressivo e ingestibile ne esce decisamente ridimensionata: un alibi in meno e una responsabilità in più per i referenti sportivi nel promuovere occasioni di formazione per e con i genitori a partire dall’ascolto e dalla comunicazione efficace. 

 

ALLENATORE DA COSTRUIRE
Avete presente quei piccoli giocattoli tutti da costruire seguendo scrupolosamente le istruzioni? Ec-co, per voi mamme e papà – soprattutto le prime – che avete sempre da ridire su come l’allenatore fa giocare la squadra e su quei risultati che non arrivano, un mister tutto da costruire a… vostra immagine e somiglianza. Senza istruzioni, ovviamente, perché tanto non le seguireste. E con la promessa di fare i bravi (e le brave!) al campo, permettendo all’allenatore di fare il suo lavoro e di ascoltare di più i vostri figli… a cui, spesso, l’allenatore va benissimo!

 

LECCALECCA AGONISTICO 
Questa è una dolce sorpresa per voi, miei cari genitori, che non riuscite a fare a meno di urlare o ri-chiamare i vostri figli mentre giocano: un leccalecca, con l’invito a gustarvi la partita tenendo la boc-ca impegnata a succhiare il dolcetto! L’idea è venuta a delle società anglosassoni: in alcune partite di bambini (due o tre per stagione) ai genitori non è consentito fare alcun incitamento. Le hanno chia-mate “partite silenziose” o “depressurizzate”. La cosa interessante infatti è vedere come, nella calma e nel silenzio, i bambini senza la pressione dai bordi del campo non solo sono più liberi di divertirsi, ma soprattutto hanno l’occasione di migliorare le loro abilità: i ragazzi imparano meglio a prendere le decisioni di gioco da loro stessi, perché (come gli adulti) essi apprendono meglio facendo, e non semplicemente ascoltando. Pensata per contenere i genitori più agitati, visto i buoni risultati, qualcu-no ha deciso di dare un leccalecca anche a quegli allenatori che non smettevano mai di urlare e ri-chiamare i giocatori. Sembra funzioni anche con loro! 

 

VADEMECUM WHATSAPP
Certo non è morbido, fantasioso o gustoso come i precedenti, ma è ideale per voi, mamme e papà, che pur assistendo di persona alle partite e a poca distanza gli uni dagli altri, non potete fare a meno di “messaggiarvi” tramite whatsapp. Niente di male se non fosse che sempre più spesso la cosa de-genera: i messaggi si moltiplicano a dismisura, il fastidio aumenta e soprattutto si finisce per perdere il controllo di quello che si scrive, spesso assolutamente inutile. Ecco una piccola testimonianza: «I genitori della squadra connessi in un gruppo whatsapp arrivano a inviare mediamente cento messaggi a partita. A leggere la catena di botta e risposta emerge una naturale propensione ad andare fuori ar-gomento. Si discute di tutto tranne che delle problematiche dei ragazzi e la moltitudine di invii con-temporanei cancella anche le notizie importanti, nascoste tra il disordine dalle conversazioni inutili». Vi lascio allora un piccolo prontuario tutto per voi, cari genitori “messaggianti”: non rispondete ad altri messaggi inutili; non inviate consensi superflui; interrompete ogni forma di catena; non aggiun-gete commenti privi di nuovi contenuti, parole fumose che non forniscono notizie aggiuntive a quelle già descritte dagli altri. E soprattutto: scrivete solo se necessario! E vivetevi la partita dal vero!…Buona Pasqua!

 

Scopri che tipo di genitore sei 

 

Leggi gli altri post a cura di Roberto Mauri

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