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CESARE BEGGI: CALCIO E ALLENAMENTO DEI GIOVANI

«I tecnici italiani facciano un passo indietro e intervengano meno, per il resto la nostra scuola resta una delle migliori in assoluto».

Attività analitica e situazionale sono le due macroaree di lavoro con la palla di riferimento per gli istruttori di settore giovanile. Sono quelle che generano, da sempre, valutazioni di diversa natura circa l’opportunità di dare più o meno peso all’una o all’altra. Non si sbaglia comunque nel considerarle ambedue utili e importanti e la soluzione, alla fine, va ricercata attraverso l'equilibrio e l'analisi dei bisogni più immediati dei nostri calciatori. Con Cesare Beggi (che sarà anche uno dei protagonisti dello stage per allenatori organizzato da Allfootball a Piedimulera) i fortunati iscritti al camp organizzato assieme a Sportland potranno vivere un’esperienza di crescita calcistica improntata un poco più agli aspetti in situazione. «I giochi che proporremo avranno un approccio il più possibile omnicomprensivo del calcio in base ovviamente agli obiettivi dell’età dei partecipanti. Spingeremo sugli aspetti cognitivi stimolandoli e faremo quello che secondo me è utile debba fare un camp estivo. Oltre a curare divertimento e aspetti meramente ludici cercheremo di ripassare quelli tecnici e tattici che durante la stagione non si ha avuto tempo o possibilità di analizzare a sufficienza. Avremo un approccio globale, l’idea è far capire ai ragazzi e alle ragazze che nel calcio si possono trovare più soluzioni di gioco e affronteremo con loro i problemi che non sono riusciti a risolvere nel corso dell’anno».

 

LORO ESPLORANO NOI SUPPORTIAMO

L’approccio, da quello che ci dice l’ex allenatore di Milan, Bari e Ascoli sarà in linea con quanto Renzo Ulivieri, in una nostra intervista, ha recentemente ritenuto corretto debba essere. «Certamente non forniremo soluzioni prestabilite, il calciatore verrà spinto a trovare la sua strada e noi saremo semplicemente di supporto. A questo proposito concordo pienamente con quanto dichiarato dal nostro presidente (che reputo un vero e proprio maestro): è il caso che noi allenatori, soprattutto in Italia, si faccia un passo indietro che si sia meno invasivi e più da supporto». Soprattutto in Italia, già. Scuola di tecnici di altissimo livello la nostra, senza ombra di dubbio, ma forse a livello giovanile un pochino troppo tendente a “invadere” e influenzare le scelte dei giovani calciatori. Cesare Beggi è reduce dalla recente esperienza come responsabile della formazione degli allenatori del Leeds United, in Inghilterra.

 

L’ESPERIENZA INGLESE

«Lavorare in Inghilterra mi è stato molto utile, da un lato ha rinforzato in me l’idea che i tecnici italiani sono particolarmente preparati, dall’altro che anche noi abbiamo qualcosa da apprendere da quel tipo di cultura. Nel Regno Unito i tecnici di setttore giovanile tendono proprio per loro forma mentis a intervenire poco, lasciano che i giocatori affrontino i problemi di gioco senza fornire loro soluzioni precostituite. Se vogliamo puntualizzare forse esagerano un po' e lasciano troppo andare. Insomma l'ottimale è avere le soluzioni, conoscerle ma non anticiparle, non preconfezionarle. Far fare ai giovani le scelte in libertà e successivamente intervenire, a supporto».

 

Leggi le altre interviste a cura di Gianluca Ciofi e della redazione di Allfootball

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