CALCIO: NASCE IL PREPARATORE MOTORIO
Il Settore Giovanile e Scolastico della Figc ha riconosciuto ufficialmente la figura del preparatore motorio per le scuole calcio. Stefano Fiorini, presidente dell’Aipac, ci racconta cosa cambierà.
Lunedì 5 Settembre 2016 | Barbara Cologni

A luglio 2016 il consiglio del Settore Giovanile e Scolastico della Figc ha riconosciuto la figura del preparatore motorio. Un gol importante cercato dall’Aipac (Associazione Italiana Preparatori Atletici Calcio) dal 2012. Quattro anni trascorsi tra Settore Tecnico e Settore Giovanile Scolastico della Federazione fino ad arrivare al riconoscimento del ruolo da parte del secondo organo federale.
«Alla fine ce l’abbiamo fatta. È stata una manovra lenta, ma costante che finalmente ha dato il suo risultato, grazie alla fattiva collaborazione tra il sottoscritto, Gianni Rivera, presidente del Settore Tecnico, Vito Tisci e Fabio Bresci, rispettivamente presidente e vicepresidente del Settore Giovanile Scolastico. Alla fine si è trovato l’accordo e si è individuato l’organo di competenza.» racconta Stefano Fiorini.
Insomma, è stato un gol di… squadra.
«Sicuramente. In questo caso da premiare è proprio il collettivo.»
Preparazione atletica e scuole calcio: qual è la situazione oggi?
«I laureati in Scienze Motorie possono diventare “preparatori” all’interno di una scuola calcio senza alcun riconoscimento, e quindi controllo, da parte della Federazione. Se pensiamo, soprattutto, che si lavora con i bambini e con i ragazzi, sapere cosa fare diventa ancora più fondamentale. Una tale decisione, e di conseguenza avere dei tecnici formati, consentirà alle scuole calcio di avere personale preparato e quindi garantire alle loro famiglie un’offerta formativa migliore.»
In pratica, quale sarà il percorso da seguire per diventare preparatore motorio?
«Saranno organizzati corsi specifici in tutta Italia a cui potranno partecipare i laureati in Scienze Motorie. Speriamo di iniziare con il primo corso pilota già prima della fine di quest’anno. Si terrà nella regione Toscana, grazie all’impegno e all’interessamento da parte di Fabio Bresci, che oltre a essere vicepresidente del Settore Giovanile Scolastico è anche presidente del Comitato Regionale Toscano della Figc.»
Il riconoscimento di questa figura professionale cambierà le scuole calcio. Cosa si aspetta in pratica?
«Come accennavo prima, riconoscere ufficialmente questa figura, prima di tutto, migliora la proposta delle scuole calcio sotto l’aspetto sia formativo sia educativo nei confronti dei giovani in linea, tra l’altro, con la strada intrapresa dalla Federazione con i diversi centri federali in tutta Italia. Da parte dell’Aipac, e quindi della Figc, potremo garantire figure preparate ad hoc oltre a “consegnare” ai preparatori una professionalità riconosciuta ufficialmente. Penso che sia per i ragazzi sia per i genitori sia un ulteriore punto a favore della scuola calcio e del nostro sport.»
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