CALCIO: CAMPIONI E SOPRANNOMI
Associare i campioni a specie animali è, da sempre, un modo curioso e simpatico per i tifosi di caratterizzare i propri beniamini
Lunedì 14 Agosto 2017 | Barbara Cologni

Benvenuti allo zoo più famoso del mondo! Altro che campi di allenamento e rettangoli verdi, porte, lunette e aree di rigore. Aveva ragione Herny Blaha a scrivere che il calcio è uno sport per gentiluomini giocato da bestie. E anche se sappiamo bene che il celebre scrittore, appassionato di rugby, voleva sottointendere ben altro con tale affermazione, non possiamo negare che il mondo del pallone è da sempre popolato da animali. Come il Puma Emerson (per i balzi felini), la Pantera Nera Eusebio (per la maestosità delle sue giocate e la pelle nera) e il Re Leone Batistuta (per la supremazia nelle aree avversarie). Non ci sono comunque solo belve feroci ad “azzannare” la preda. Prova ne sono la Pulga (Pulce) Leo Messi (soprannome che si è guadagnato quando sembrava non dovesse più crescere), il Piojo (Pidocchio) Claudio Lopez (come l’insetto è piccolo, fastidioso e imprendibile) e la Formica Atomica Giovinco (dall’omonimo cartone animato che racconta le avventure di una formica veloce e coraggiosa). Dall’alto può arrivare l’attacco de El Buitre (avvoltoio) Emilio Butragueno, che ha “catturato” intere difese avversarie… Si può rimanere colpiti dalla bellezza e dall’eleganza del cigno di Utrech, Marco van Basten. E se “O’ animalo” per antonomasia rimangono Edmundo (per il carattere indomabile) e Pasquale Bruno (perché non mancava di far assaggiare i tacchetti delle sue scarpe alle caviglie di diversi avversari), non c’è alcun dubbio su chi continua a fare la guardia a questo particolarissimo mondo animale: il Pitbull Edgar Davids!