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JUVENTUS MONACO: SFIDA TATTICA

Jardim sorprende i bianconeri in avvio, poi la squadra di Allegri, senza brillare, trova le contromisure e la vittoria

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout

Martedì sera lo Juventus Stadium sembrava una scacchiera in cui le mosse dei due giocatori seguivano freneticamente. Nell’andata dei quarti di Champions, abbiamo assistito a una partita in cui i protagonisti hanno dovuto interpretare diversi moduli cambiando in corsa. Il Monaco è passato dall’1-4-4-1-1 all’1-4-3-3, poi all’1-4-2-3-1 e, nel finale, all’1-1-4-2-4. La Juventus ha iniziato con l’1-4-3-1-2 per poi passare all’1-4-4-2 e all’1-3-5-2 (foto 1).

Foto 1 La Juventus con un inconsueto 1-4-4-2, Vidal a destra Pereyra a sinistra.

MONACO SENZA PAURA

Leonardo Jardim e il suo Monaco hanno mostrato a Torino la faccia di chi non si tira indietro e non ha paura. Una squadra che nelle partite esterne va a nozze, non spettacolare ma attenta ai dettagli. Il Monaco segna poco ma subisce ancora meno, è l’espressione della bravura del tecnico portoghese (foto 2 e 3).

Foto 2 La difesa monegasca molto stretta e attenta, qui un assist di Pirlo verrà intercettato.

Foto 3 I 4 di difesa e i 4 di centrocampo del Monaco stretti ordinati e allineati.

È squadra giovane e molto organizzata, sia in fase offensiva sia difensiva, tutti hanno un compito e si attengono a quello, perché l’allenatore vede il calcio come l’espressione di un collettivo in cui esaltare le individualità. Nei ribaltamenti di fronte i francesi si sono mostrati rapidi e veloci, ma poco incisivi (foto 4 e 5).

Foto 4 Una micidiale ripartenza dei francesi costringe la Juve al 2 contro 2, i bianconeri si salvano.

Foto 5 Occasionissima nei primi minuti per Carrasco che sfrutta un mal posizionamento difensivo bianconero.

Il tecnico ha sorpreso tutti schierando Raggi, un centrale, esterno basso a destra, rinforzando quella fascia inserendo Dirac alto. Moutinho s’è schierato da seconda punta per contrastare Pirlo, mentre Mirtal ha fatto la prima punta al posto di Berbatov. Jardim ha disegnato un 1-4-4-1-1 che ha inizialmente messo in difficoltà la Juve. Venti minuti di sofferenza per i bianconeri prima di inquadrare bene la situazione e reagire (foto 6).

Foto 6 L’1-4-4-1-1 iniziale dei monegaschi con Moutinho sempre sulle tracce di Pirlo.

TEVEZ DOV’ERI?

La Juventus può vincere o può perdere anche senza Tevez, ma se l’Apache si presenta sotto tono e la gara si fa complicata diventa un peso. L’argentino non ha dato la consueta carica e la squadra ne ha risentito anche sul piano caratteriale (foto 7).

Foto 7 Tevez fallisce una facile occasione da rete, non una gran serata per lui.

La Juve di oggi, per fortuna, ha l’energia necessaria per affrontare qualsiasi tipo di partita, anche la più scorbutica. La squadra, pur in difficoltà, ha mostrato pazienza e intelligenza; ha cercato di sbagliare il meno possibile per non concedere spazi ed entusiasmo all’avversario. D’altro canto intensità tecnica e mentale possono essere carenti a tratti ma, alla lunga, devono emergere per dare un senso compiuto alla partita. L’1-4-3-1-2 iniziale, senza la regia di Pirlo limitato da Moutinho, ha vissuto di spunti individuali e di pressing e pressione sul portatore di palla molto blandi. Non certo da collettivo che vuole fare la partita, e neanche capace di infastidire il brillante avvio monegasco.

 

JUVE ESSENZIALE

I francesi pur non perdendo equilibri e fisionomia, hanno però lentamente ceduto il campo fino a essere costretti a difendersi nella propria metà campo. Certo la Juventus ha sbagliato molto in fase conclusiva, ha commesso tanti errori in appoggio, favorendo l’intercetto di numerosi palloni e le relative ripartenze. Nella prova non brillantissima tuttavia è stata essenziale, finalizzata a non concedere troppo agli avversari. La vittoria senza prendere gol è un buon viatico per il ritorno, il vantaggio da gestire è minimo però troverà una squadra costretta a sbilanciarsi e che dovrà fare qualcosa in più che speculare sul gioco altrui.

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