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PIOLI AGGRESSIVO E VINCENTE

La Lazio dimostra una maggior organizzazione nelle due fasi di gioco e quando riconquista palla innesca la velocità dei suoi attaccanti.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout.

La vittoria esterna della Lazio di Pioli all’Olimpico di Torino contro i granata di mister Ventura ha confermato il momento di forma dei capitolini e l’ottima organizzazione tattica dell’1-4-3-3 biancoceleste. Al contrario il Torino, partito con 5 titolari in panchina pensando al ritorno di giovedì contro lo Zenit, conferma le difficoltà del suo 1-5-3-2 palesate nelle ultime uscite. 

Come anticipato nell’articolo di presentazione, la gara ha trovato una propria chiave di volta nella supremazia sugli esterni. Pioli infatti ha posizionato i due terzini della difesa a quattro laziale, Radu a sinistra e Basta a destra, molto alti costringendo i due esterni del centrocampo a cinque granata, Bruno Peres a destra e Gaston Silva a sinistra, a giocare bassi e a occuparsi prevalentemente della fase difensiva. Così facendo, oltre ad avere il controllo delle fasce, la Lazio ha avuto la possibilità di iniziare la manovra da dietro con maggiore tranquillità, trovandosi spesso in superiorità numerica e sfruttando la “salida Lavolpiana” ossia l’abbassamento di Biglia tra i due centrali difensivi biancocelesti (figura 1).

Figura 1: la disposizione offensiva della Lazio con i terzini alti, Biglia tra i centrali difensivi e le ali accentrate.

ATTACCO ORGANIZZATO

La fase offensiva degli uomini di Pioli dimostra come nulla sia lasciato al caso. I tre giocatori offensivi si muovono all’unisono, ben coadiuvati dalle due mezzali Parolo e Cataldi, ma con movimenti totalmente differenti: Mauri, molto spesso schierato punta centrale, attacca la profondità sfruttando lo spazio liberato Klose, che invece va incontro al pallone. Questi movimenti opposti allungano e slegano la retroguardia avversaria, creando un ampio spazio tra le linee puntualmente occupato dal taglio verso l’interno di Felipe Anderson che favorisce la salita del terzino sulla propria fascia di competenza (figura 2).

Figura 2: i movimenti armonici dei tre attaccanti biancocelesti.

DIFESA OFFENSIVA

È evidente la meticolosità nella preparazione della partita, da parte di Pioli, per la fase di non possesso. La Lazio è molto abile nel pressare alta nella metà campo avversaria, attuando una coraggiosa marcatura a uomo a tutto campo. Biglia abbandona la sua posizione originaria davanti alla difesa, alzandosi molto per contrastare immediatamente Basha, il regista di Ventura, mentre le due mezzali biancocelesti scalano sugli esterni granata e i terzini non lasciano spazio alle mezzali del Torino (figura 3). 

Figura 3: la marcatura a uomo nella zona della Lazio a tutto campo.

In questo modo le difficoltà dei granata nella costruzione del gioco, palesate anche nelle partite precedenti, si acuiscono. Il Torino predilige iniziare l’azione da dietro con un giro palla lento dei tre difensori centrali, ma è evidente la troppa distanza tra i reparti che si amplia nella ripresa quando le energie fisiche cominciano a calare. A questo si aggiunge lo scarso movimento senza palla che costringe spesso il portatore al lancio lungo o al passaggio semplice in orizzontale per l’esterno (figura 4).

Figura 4: Bovo in possesso di palla senza nessuna possibilità d'appoggio semplice.

TRANSIZIONI LETALI

Grazie a questa netta supremazia tattica, dovuta al pressing biancoceleste che è decisamente più convinto quando il passaggio degli avversari è orizzontale verso il centro del campo, la Lazio non deve far altro che aspettare l’errore granata, recuperare palla in una zona pericolosa e innescare la velocità negli spazi di Felipe Anderson e Keita (figura 5). E così la partita viene decisa da due splendide transizioni finalizzate dal numero 7 brasiliano, frutto però di un eccellente lavoro tattico di Pioli.

Con la collaborazione di Jacopo Zogno (New G Project)

Figura 5: l'inizio dell'azione del raddoppio biancoceleste, palla recuperata in zona centrale e rapida transizione vincente.

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