LE MOSSE VINCENTI DI ALLEGRI
La Juventus in Champions da una grande dimostrazione di come si scardina una difesa chiusa: pressing, circolazione della palla e cambi di gioco. L’analisi tattica.
Venerdì 2 Ottobre 2015 | Michele Santoni
La Juventus, in Champions, batte 2 a 0 il Sevilla con la partita perfetta, anche tatticamente. La vittoria è un corroborante straordinario per la squadra di Allegri visto il difficile inizio di campionato e data la prestazione con cui ha annichilito l’avversario, mai entrato in partita. Allegri parte coll’1-3-5-2 e, a sorpresa, Hernanes davanti alla difesa alla Pirlo. Il Sevilla è sembrato irriconoscibile o impreparato contro i cinque centrocampisti bianconeri, tanto che partendo dal suo 1-4-2-3-1 si è trovato spesso a giocare un quasi 1-4-4-2 con gli esterni Kronn-Dehli e Konopljanka costretti a raddoppiare su Evra e Cuadrado (foto 1). Gli spagnoli si sono difesi nella propria metà campo, mostrando un atteggiamento rinunciatario e orientato a chiudere tutti gli spazi (foto 2).
Foto 1: l’1-4-2-3-1 del Sevilla diventa un 1-4-4-2 con gli esterni alti che si abbassano sulla linea dei centrocampisti centrali.
POSSESSO, INTENSITÀ E CAMBI DI GIOCO PER APRIRE VARCHI
Ma la Juventus ha ovviato con un grande possesso palla e, soprattutto, con intensità e la continua ricerca di cambi di gioco per aprire la difesa avversaria (foto 3 e 4).
In questo, il colombiano Cuadrado è stato forse l'uomo più importante da un punto di vista tattico: ha garantito l'ampiezza, è stato perfetto nell'uno contro uno e pungente nello sfruttare gli spazi alle spalle degli esterni, uno dei punti deboli del Sevilla come anticipato in sede di presentazione (foto 5 e 6).
Foto 5: Cuadrado si apre sul lato debole sinistro avversario, innescando e trovando la giocata in ampiezza.
Foto 6: il colombiano legge perfettamente l’inesatta disposizione della difesa avversaria e s’infila in profondità, tenuto in gioco dal mancato allineamento degli spagnoli.
Anche in fase di non possesso i bianconeri hanno scelto di dare un segnale forte, di assoluto predominio, aggredendo gli spagnoli nella loro metà campo e obbligandoli spesso alla palla lunga o addirittura all'errore (foto 7 e 8).
Foto 8: ancora Juve coraggiosa con Dybala addirittura in pressione sul portiere e, contemporaneamente, la linea difensiva a ridosso del centrocampo.
Unici a emergere fra gli ospiti sono stati il solito Tremoulinas, che da solo ha provato a portare un po’ di scompiglio davanti a Buffon, e Konopljanka con l’iniziativa personale. Anche dopo l'intervallo i bianconeri hanno tenuto le redini dell’incontro, creando sempre superiorità numerica sulle fasce con le combinazioni di un esterno, una punta e, a turno, un centrocampista centrale, per poi cambiare gioco sul versante opposto. Solamente dopo il 78’ la Juventus ha abbassato il baricentro, ma senza rischiare nulla e creando ancora pericoli davanti alla porta avversaria. All'80’ abbiamo contato venti occasioni per i bianconeri contro una sola, quella di fine primo tempo di Konopljanka, per gli ospiti.