CALCIO, EURO 2016: LA TURCHIA
Poche, semplici ed efficaci soluzioni offensive per Fatih Terim alla guida una squadra di talento, ma che spesso si scopre troppo.
Martedì 24 Maggio 2016 | Maurizio Vici

La Turchia, che si appresta a vivere la sfida europea dopo una qualificazione sofferta, punta tutto su Arda Turan, capitano e leader della squadra. Centrocampista di sinistra energico e creativo, vanta 89 presenze in nazionale e la scorsa estate ha lasciato l'Atletico Madrid per accasarsi al Barcellona. Il suo contributo, in Francia, sarà più importante che mai. L’allenatore Fatih Terim, vecchia conoscenza del calcio italiano, ha plasmato una squadra molto pragmatica e senza tanti fronzoli, che dispone di altre importanti eccellenze tecniche: Calhanoglu, Inan e Tosun. Il suo gioco si basa su un modulo che prevede la difesa a quattro, un centravanti e due attaccanti esterni, e che è collaudato e gestito a memoria da tutti i componenti del gruppo. Unica variante, gli interpreti utilizzati dal tecnico.
A CENTROCAMPO DUE SOLUZIONI
La Turchia, con Calhanoglu a destra, Turan a sinistra e Tosun (o Yilmaz) come punta, a centrocampo si dispone con un vertice basso, Inan, Tufan sul centrodestra e Ozyakup sul centrosinistra (foto 1).
La mediana, però, può variare schierandosi più alta con Calhanoglu trequartista assistito alle sue spalle da Ozyakup (più basso a centrosinistra) e Tufan, al suo fianco sul centrodestra (foto 2).
Questa semplice rotazione viene spesso utilizzata a partita in corso. Le idee di gioco sono lineari e tutto sommato anche abbastanza prevedibili, ma i turchi dispongono di elementi in grado di trovare la giocata vincente anche all’interno di una manovra che si presenta in sé semplice. Una giocata che viene utilizzata spesso per mettere in difficoltà gli avversari è la palla filtrante dietro la linea difensiva avversaria. Terim, a metà campo e sugli esterni, dispone di calciatori dai piedi eccellenti e quest’iniziativa è una tra le più gettonate, spesso risolutiva (foto 3).
IN MEZZO VERTICE ALTO O BASSO
La squadra sa passare dall’1-4-1-4-1 all’1-4-2-3-1 con facilità spostando il vertice di centrocampo da alto a basso; Terim opta spesso per l’inserimento di Sahan sull’esterno destro alto per incrementare la propensione offensiva. Buona la regia di Inan, che regola gli equilibri della mediana e funge da schermo difensivo davanti ai difensori centrali. Un punto debole c’è: la Turchia in diverse occasioni, scoprendosi, si fa trovare larga e lunga, lasciando la difesa esposta a grandi pericoli. È, questa, un’evenienza che si concretizza anche perché Terim predilige pressare abbastanza alto. Ciò comporta un allungamento della squadra, che se ha davanti un avversario capace di fraseggiare con buona tecnica, rischia, nel caso venga superata la prima linea di pressing, di trovarsi scoperta e in balia delle ripartenze avversarie.
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