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SFIDA TATTICA TRA SOUSA E GARCIA

La Fiorentina punterà sull’efficacia del suo pressing, ma se alzerà troppo la linea difensiva gli esterni della Roma potranno decidere la gara.

L'articolo è stato realizzato con la collaborazione della piattaforma Wyscout.

Le sfide tra Fiorentina e Roma hanno spesso regalato bel gioco ed emozioni. Questa stagione, ad aggiungere pepe ai 90 minuti sarà la classifica. La Viola, nonostante la sconfitta del San Paolo di una settimana fa, è la capolista del nostro campionato, mentre i giallorossi, candidati al titolo, devono guadagnare più credibilità visto il percorso fatto di alti e bassi di questi primi mesi. Sfida, da un punto di vista tattico, molto interessante. Contro il Napoli la squadra di Sousa per la prima volta in questa stagione non è riuscita a dominare la partita dal punto di vista del palleggio. I gigliati nonostante la sconfitta non sono usciti però ridimensionati e hanno confermato i capisaldi del loro sistema di gioco. Uno dei punti di forza dei viola è il pressing molto alto, supportato dalla linea difensiva che sale sulla linea di centrocampo. Anche al San Paolo, soprattutto nel primo tempo, questo atteggiamento ha consentito alla squadra di recuperare palla in posizione avanzata e ha limitato i rifornimenti per il tridente d’attacco del Napoli (foto 1).

Il pressing offensivo della Fiorentina che comincia dalla pressione sul portiere di Kalinic per poi coinvolgere tutta la squadra supportato dalla linea difensiva tenuta sempre molto alta.

COME IMPOSTANO I GIALLOROSSI

Interessante, da questo punto di vista, sarà il confronto sulla trequarti giallorossa visto che la Roma preferisce iniziare il proprio gioco dal basso. Garcia imposta abbassando De Rossi tra i centrali quasi invitando gli avversari ad alzare il lor baricentro per poi sfruttare la velocità delle punte e degli esterni (Salah, Gervinho, Iago Falque o Florenzi) lanciando in profondità. La Roma però, in fase di costruzione è lenta e macchinosa e più di una volta in passato è andata in difficoltà nell’uscita palla al piede, come ad esempio contro l’Empoli (foto 2). Il tecnico giallorosso dunque potrebbe sfruttare la carta Edin Dzeko, centravanti che ben si presta a ricevere palloni aerei sui quali gioca di sponda con i compagni che si dedicano all’attacco della seconda palla.

Nonostante stia subendo il pressing avversario Szczesny appoggia a De Rossi per giocare comunque palla a terra e cercare uno sbocco.

CON O SENZA DZEKO?

Con il bosniaco in campo i capitolini cambiano decisamente volto. Contro l’Empoli e senza di lui il tecnico giallorosso ha scelto l’1-4-2-3-1 (o l’1-4-4-2 a tratti). Con Dzeko è probabile che Garcia adotti, invece, l’1-4-3-3. Se così fosse col pallone sulla sua trequarti la Fiorentina può andare in difficoltà come è già successo in passato. Contro chi attacca a tre Sousa opta spesso, in fase di non possesso, per la difesa a quattro con Alonso che si abbassa sulla sinistra e Tomovic (o Roncaglia) che si allarga a destra. Se è vero che la retroguardia viola è una delle meno battute di tutto il campionato va anche detto che il primo gol subito a Napoli e quello incassato giovedì in Europa League nascono da imprecisioni di posizionamento di uno degli esterni bassi (Tomovic nel primo caso, Pasqual nel secondo) che hanno concesso la palla filtrante alle loro spalle (foto 3).

Tomovic non copre bene sulla palla filtrante di Hamsik per Insigne, partito alle sue spalle. Il talento del Napoli si troverà da solo in area di rigore.

Errori che contro gli esterni alti giallorossi, veloci e tecnici, non sono consentiti. E domenica ci sarà campo da conquistare perché in fase di possesso palla ambedue le squadre sfruttano al massimo l’ampiezza per allargare l’avversario e cercare l’inserimento dei centrocampisti (foto 4).

La Roma sfrutta tutta l’ampiezza del campo, cercando di allargare la difesa avversaria per favorire gli inserimenti centrali delle mezz’ali o del trequartista se il sistema di gioco lo prevede.

ATTENZIONE ALLE RIPARTENZE DEI VIOLA

La Roma è tecnicamente più completa. A partire dalla difesa, ha qualità da vendere e le è facile giocare in verticale anche palla a terra (se le è concesso) con De Rossi a fare da collante tra le due linee. A volte, però, la squadra capitolina ha la tendenza ad alzarsi eccessivamente. Contro l’Empoli la retroguardia giallorossa ha sofferto nel gestire il pallone giocato lungo dagli avversari, pallone sul quale la difesa, troppo alta, ha fatto fatica a rientrare (foto 5). Un giocatore chiave dei viola nella lettura di queste situazioni di gioco è Kalinic, bravissimo ad attaccare la profondità come è accaduto in occasione del gol del momentaneo pareggio contro il Napoli.

Qui la difesa della Roma è altissima e all’Empoli basta un lancio lungo a cercare Maccarone in profondità per metterla in crisi.

PALLE INATTIVE

Le due squadre alternano calci d’angolo corti a palloni giocati direttamente in area. Quando la Fiorentina adotta la soluzione “indiretta”, spesso Gonzalo Rodriguez (uno dei suoi migliori saltatori) si stacca dal centro e si posiziona sul secondo palo per andare a ricevere ed effettuare la sponda in mezzo all’area. La Roma dalla sua ha un giocatore straordinario nei tempi dello stacco e nella lettura delle traiettorie, Daniele De Rossi: tre gol nelle ultime due partite, tutti nati da azione di calcio da fermo.

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).

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