L’ANALISI TATTICA DI SAMPDORIA SASSUOLO
Montella chiede ai suoi baricentro basso e verticalizzazioni, Di Francesco risponde con coralità dei movimenti fra i reparti e aggressività negli spazi liberi.
Domenica 6 Dicembre 2015 | Paolo Tramezzani
Una delle partite più interessanti della quindicesima giornata è quella di Genova che vedrà di fronte Sampdoria e Sassuolo. I padroni di casa, dopo il recente cambio in panchina, non sembrano aver trovato la strada giusta, Montella è ancora a caccia dei suoi primi punti dopo due sconfitte pesanti sul piano del risultato e, soprattutto, del gioco. La squadra di Di Francesco, al contrario, fa dell’organizzazione il suo tratto distintivo e dalla sua promozione nella serie maggiore è in costante crescita. Cominciamo la nostra analisi analizzando alcuni dei problemi palesati dai blucerchiati nella batosta subita a San Siro contro il Milan. Ciò che è saltato subito all’occhio è il tentativo del nuovo tecnico di dare un’impronta alla manovra, basata sul possesso palla seguito da repentine verticalizzazioni. Nonostante disponga in mediana di giocatori in possesso di ottima tecnica – Fernando su tutti – la Sampdoria ha mostrato qualche limite di troppo nell'uscita dal pressing avversario. Troppe volte chi è in possesso palla non è riuscito a trovare un compagno libero in grado di dare continuità alla manovra, il risultato è stato un gran numero di palloni persi e troppi retropassaggi al portiere (foto 1).
Foto 1: Fernando è in possesso di palla ma i suoi compagni faticano a proporsi in zona luce. Questo costringe il centrocampista brasiliano al retropassaggio su Viviano.
LA SAMP FATICA A IMPOSTARE
Complice anche l’atteggiamento aggressivo del Milan spesso sono stati i difensori Silvestre e Regini ad avere il compito di impostare l’azione. In questi casi sono venuti fuori tutti i loro limiti tecnici, trattandosi di due giocatori più portati al lavoro di marcatura piuttosto che d’impostazione. Certo è che anche i loro compagni poco hanno fatto per muoversi in zona luce e fornire i necessari sbocchi alle uscite difensive (foto 2)
Foto 2: Silvestre è in possesso di palla e tutti i suoi compagni stazionano dietro il proprio marcatore.
I tre giocatori d’attacco blucerchiati formano potenzialmente uno dei reparti offensivi più interessanti del nostro campionato. I due attaccanti (Eder e Muriel) sono però propensi solo ad attaccare la profondità, facendo mancare i movimenti “dentro fuori” che sarebbero di grande aiuto per lo sviluppo della manovra. Questo fa sì che siano abbastanza “leggibili” dalle difese avversarie.
SASSUOLO: MECCANISMI OLIATI E RODATI
Il Sassuolo in fase di possesso, è squadra brillante e bella a vedersi ed è composta da elementi che giocano insieme da molto tempo e sfruttano schemi ormai consolidati. L’intenzione prediletta è quella di creare spazi sia per gli inserimenti dei centrocampisti sia per i movimenti delle punte (foto 3).
Foto 3: Una delle combinazioni nei movimenti del Sassuolo. Vrsaljko si sovrappone a destra su Floccari, il quale si abbassa per ricevere il pallone. Defrel va incontro al portatore e alle sue spalle si inserisce Sansone, lasciando libero dalla marcatura, a sinistra, Missiroli.
Ne è la prova la partita disputata contro la Fiorentina, incontro nel quale la squadra di Di Francesco non ha mai rinunciato a costruire gioco nonostante il pressing portato dai viola. Fondamentale, nell’1-4-3-3 neroverde, è la presenza di centrocampisti in grado di dare dinamismo e imprevedibilità ai movimenti collettivi. Missiroli, ad esempio, con i suoi movimenti ad allargarsi innesca l’abbassamento di Sansone, che grazie alla sua tecnica è in grado di creare superiorità numerica nella metà campo avversaria (foto 4).
Foto 4: Missiroli si allarga e Sansone si abbassa per ricevere palla. L’esterno d’attacco salta l’uomo e serve proprio Missiroli in fascia.
CAMBIO DI ATTEGGIAMENTO
In fase di non possesso Montella ha lavorato sul pressing, abbassandone il baricentro. I blucerchiati difficilmente aggrediscono gli avversari in alto, preferendo aspettarli sulla linea di centrocampo. Anche qui, però, contro il Milan s’è evidenziata qualche magagna: errori nel tempo delle uscite hanno creato diversi spazi per il Milan sulle fasce (foto 5).
Foto 5: Il centrocampo della Sampdoria stringe le proprie maglie sul versante destro del campo ma la scarsa sincronia dei movimenti agevola il cambio gioco del Milan che ha tanto campo davanti a sé
Di tutt’altra efficacia è il pressing portato dalla squadra di Di Francesco, che riesce a tenere la linea difensiva abbastanza alta da permettere al resto della squadra di pressare l’avversario sin dall’impostazione palla a terra del portiere avversario (foto 6).
Montella potrebbe ricorrere a qualche modifica senza intaccare il sistema di gioco, l’1-4-3-1-2. Ci aspettiamo tentativi di verticalizzazione a tempi ridotti e una squadra leggermente più bassa e compatta, con uno tra Eder e Muriel pronto nelle ripartenze. Non ci si aspettano grandi novità, invece, dagli emiliani, il loro 1-4-3-3 rodato e consolidato garantisce buona copertura in tutte le zone del campo e pericolosità in quella offensiva.
Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).