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OBIETTIVI E IDEE CHIARE: SUBITO!

I consigli di Devis Mangia per il precampionato: definite i principi che regolano la convivenza del gruppo, i concetti su cui si basa il vostro calcio e dove volete arrivare.

Eccovi la seconda parte dell’intervista a Devis Mangia, i consigli e le indicazioni dell’ex tecnico della nazionale Under 21 a tutti gli allenatori per preparare e sfruttare al meglio il periodo di preparazione che apre la stagione agonistica.

 

Il precampionato è il periodo, se parliamo di dilettanti, nei quali si ha più tempo da dedicare alla squadra, c’è più occasione di contatto e di dialogo che nel corso della stagione. Quanto è importante? Quanto e come devo comunicare?

«Comunicare sicuramente, per essere chiari sin dall’inizio e a scanso di equivoci nel prosieguo della stagione. Più che altro vanno fissate quelle poche regole che definiscono lo stare insieme, quelle necessarie affinché ci sia rispetto di tutti e per tutti. Questo, badate bene, vale dalla serie A alla Terza Categoria, le persone sono persone. Poi posso anche condividere, con la squadra, cosa voglio fare e dove voglio arrivare da un punto di vista tecnico e tattico, ma quello che conta più di ogni altra cosa è essere chiari e coerenti. Non ci devono essere malintesi o interpretazioni errate. Non date mai per scontato che ciò che avete detto sia chiaro e sia stato ben compreso. Accertatevi che il linguaggio codificato, quello per esempio che utilizzeremo in gara, arrivi a tutti i giocatori allo stesso modo e venga correttamente interpretato e capito (nell’immagine in basso un esempio di esercitazione che allena i principi di tattica collettiva in fase di possesso e in fase di non possesso, clicca sull’immagine per aprire la scheda completa). Obiettivo, sempre, non lasciare spazio a interpretazioni che non siano quelle delle singole situazioni di gioco. Le idee e i concetti sulla base dei quali facciamo le scelte tattiche singole di reparto e di squadra devono essere chiari e condivisi.»

 

È anche grazie a questo che si fa gruppo, c’è coesione e si possono ottenere grandi risultati?

«Più che un buon gruppo io punterei a creare una squadra. Per squadra intendo un insieme di persone che perseguono convinte, assieme, lo stesso obiettivo. Poi se anche fuori dal campo si va d’accordo e c’è armonia questo può essere un valore aggiunto. Per arrivarci ci vuole tutto quello che ci siamo detti sin d’ora. Obiettivi chiari, consapevolezza di dove si è e si vuole arrivare, poche regole ma inequivocabili dentro il campo accettate, condivise e difese da tutti anche fuori dal campo.»

Una delle esercitazioni utilizzate da Devis Mangia nel periodo di preparazione precampionato per misurare il grado di apprendimento dei principi e i concetti di tattica collettiva allenati analiticamente, clicca sull'immagine per aprire la scheda completa

Alla luce di tutto questo? Qualche consiglio per chi è alle prime armi?

«Siate convinti delle vostre idee, portatele avanti con fermezza e non scendete a compromessi perché, ricordatevi, il responsabile siete e sarete sempre voi. Se le cose non dovessero funzionare per il verso giusto e non avete agito in libertà secondo quello che pensavate sarete comunque voi a doverne rendere conto. Anche dal punto di vista della preparazione atletica per esempio, per cui idee chiare e andate dritti seguendo le vostre convinzioni, poi se c’è qualche aggiustamento da fare in corsa, beh, questo lo vedrete da soli. Poniamo siate dei ferventi assertori dell’1-4-3-3 ma vi troviate in rosa due punte centrali forti e un trequartista puro è chiaro che in questo caso prevarrà la scelta di cercare di sfruttare al meglio le caratteristiche dei vostri giocatori e cambiare sistema di gioco. Un altro consiglio: non scimmiottate la moda del momento, l’esempio di taluno o tal altro “santone”. Prendente spunti, indicazioni suggerimenti e poi rielaborate con la vostra testa e con le vostre idee. Ricordatevi che se vi limitate al “copia e incolla” potreste andare in difficoltà, se qualcuno vi chiederà di rendere conto rispetto a qualcosa che non nasce da voi come potrete spiegarvi, come potrete reagire alle difficoltà?»

 

È proprio necessario, ogni volta che si ricomincia la stagione, tornare sui principi di tattica individuale e collettiva di base?

«Io dico di sì, per due motivi fondamentali. Il primo è che, appunto, stiamo parlando di un ripasso, una rinfrescata, che male sicuramente non fa. Il secondo è che io voglio vedere, devo capire. Il responsabile del loro rendimento finale sono io pertanto mi deve essere tutto chiaro. Vi faccio un banale esempio. Parto dall’uno contro uno, osservo e mi rendo conto che c’è un giocatore nuovo che da un punto di vista posturale è impreciso, però è efficace. Un difensore tecnicamente non perfetto ma che, comunque, vince i duelli con gli attaccanti. Che fareste voi? Se è un adulto magari è meglio non correggere, in fondo il risultato lo ottiene ed è difficile andare a modificare schemi motori consolidati. Con un giovane, diversamente, è ragionevole pensare di intervenire e aiutarlo a migliorare.»

Clicca qui per leggere la prima parte dell’intervista

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