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CALCIO E TRANSIZIONE: ALLENIAMO IL CALCIATORE A SCEGLIERE

La rapidità nei cambi di fase di gioco è indispensabile, ma l’efficacia dipende dalla capacità di fare le scelte giuste sia in chiave offensiva sia difensiva.

In riferimento all’articolo precedente dove ceravo certezze sulla terminologia vorrei esprimere il mio pensiero, in modo più approfondito, sul concetto di transizione. In merito a questa terminologia si sono utilizzate molte definizioni, la mia è: “La capacità di far scattare l’interruttore mentale prima che l’azione tecnico-tattica abbia inizio”. In pratica una “levetta”, nel cervello del giocatore, che immediatamente metta in funzione la capacità di attaccare o difendere. Analizzando le varie fasi di una partita, a tutti i livelli, si nota come cambi improvvisamente il ritmo al mutare del possesso palla, anche perché un incontro è caratterizzato da due distinte fasi di gioco - offensiva e difensiva - e, quando si passa dall’una all’altra, ciascun giocatore deve assumere, secondo le circostanze e le intenzioni, compiti differenti e ritmi diversi. È quindi determinante, ai fini stessi del risultato, la capacità di gestire correttamente il passaggio mentale tra le due fasi. Passando da quella difensiva a quella offensiva il giocatore deve: capire, scegliere, valutare ed eseguire lo sviluppo di un azione , intesa come movimento collettivo e cambiamento di ritmo di esecuzione, perché la rapidità legata al cambio di atteggiamento mentale e la scelta della situazione sono determinanti per il buon esito dell’azione. Spazi, opzioni dei compagni, zone di campo in cui si riconquista la palla, disposizione sul terreno di gioco degli avversari e, non ultimo, il risultato, sono gli aspetti su cui il giocatore deve focalizzare la sua attenzione per la scelta della soluzione più idonea all’azione. Attenzione indispensabile per la scelta del corretto sviluppo della stessa, sia essa finalizzata a un rapido contrattacco o a un possesso palla, sempre però in funzione di un efficace fase offensiva.

 

LA TRANSIZIONE DIFENSIVA

Passiamo ora da quella offensiva a quella difensiva. Anche in questo caso la squadra deve dimostrare la capacità di far scattare l’interruttore mentale che permette di attuare l’atteggiamento più corretto, con la giusta concentrazione e attenzione e nel minor tempo possibile. Saper cambiare velocemente atteggiamento, saper leggere e scegliere i giusti comportamenti inerenti alla situazione, consente di riformare il blocco squadra difensivo:

  • sia che si voglia attuare un pressing organizzato (ultra offensivo od offensivo)

  • sia una pressione sui portatori di palla

  • sia che si voglia ricreare un blocco squadra dietro la linea della palla non facendosi trovare impreparati in ogni circostanza.

La capacità di saper rallentare l’azione avversaria attraverso il movimento collettivo della squadra nell’occupazione degli spazi permetterà di limitare l’efficacia e circoscrivere il raggio d’azione dell’avversario (continua alla prossima puntata).

 

scopri gli articoli di Angelo Pereni

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