Un blog al giorno

CALCIO: TECNICA E ASPETTI MOTIVAZIONALI CON I GIOVANI

Integriamo, nell'attività con i ragazzi, obiettivi tecnici, tattici e risposte a problemi d’attenzione e scarsa motivazione. Lo psicologo Roberto Mauri a fianco di Simone Susio.

Il ruolo dell’allenatore di settore giovanile sta cambiando. Oggi organizzare e sviluppare con i giovani un percorso di sedute allenanti solo il calcio in sé stesso non è sufficiente. Si devono infatti risolvere quelle “sfide sociali” alle quali i ragazzi ci mettono di fronte: difficoltà di ascolto, scarsa motivazione e problematiche di apprendimento su tutte. Come i pirati descritti da Stevenson ne “L’isola del tesoro”, i mister, oggi, devono essere sempre alla ricerca di nuove avventure, motivati e spinti da un tacito codice di condotta condiviso, che li vuole prima di tutto modelli educativi e in più attenti a rispettare i bisogni tecnici, motori e relazionali dei bambini, stimolandoli al dialogo e al confronto. Il gioco, in questo contesto viene utilizzato come strumento di apprendimento privilegiato. In questo blog condividerò con voi la nostra stagione, la mia esperienza vissuta sulla base delle mie competenze e i suggerimenti, i consigli dello psicologo Roberto Mauri che mi farà da guida.

 

COS’È IL METODOBLÒ

Il Metodoblò, mostrato e dimostrato nella sua essenza in questo blog, vuole fornire un nuovo modello sportivo-educativo basato sull’integrazione e la sinergia degli aspetti tecnico-tattici con quelli ludico-immaginativi. Il calcio è pensato come un’attività che porta i giovani calciatori a sviluppare molteplici competenze individuali orientate all’autonomia e alla presa d’iniziativa e a creare relazioni sane e protettive con gli adulti e tra pari mentre migliorano tecnicamente. Questi sono i principi guida:

  • l’allenatore attento agli aspetti educativi e tecnici diventa un “conduttore” di valori e principi;
  • la squadra rappresenta un gruppo nel quale identificarsi e vivere in modo sano;
  • l’allenamento diventa un appuntamento sicuro e stabile nella vita quotidiana di ogni bambino;
  • gli eventi sportivi garantiscono passione e divertimento a giovani e genitori, trasformandosi in attività a valore sociale nelle quali si incontrano amici, parenti e sostenitori.

LA STRUTTURA DELL’ALLENAMENTO

Nei prossimi post entreremo nei dettagli su come strutturiamo un allenamento e quale forma di comunicazione utilizzare per essere efficaci nel trasmettere le proprie competenze. Fissiamo subito un punto: l’allenamento parte sempre dallo spogliatoio, creiamo spazi specifici di ascolto dedicati a stimolare il dialogo tra l’istruttore e la squadra.  Il lavoro si sviluppa poi in campo organizzato e strutturato in spazi definiti e ragionati, nei quali l’allenatore crea, in una progressione didattica non rigida ma gestibile e modificabile, le parti che la compongono:

  • tecnica analitica;
  • analitica situazionale;
  • situazionale pura;
  • gioco libero.

La seduta ideale termina con un momento di confronto finale per condividere l’esperienza vissuta, stimolare feedback con i ragazzi, eventuali autocorrezione e qualsiasi obiettivo sia orientato alla crescita del giovane calciatore. Metteremo a fuoco, inoltre, l’importanza del modo in cui si comunica con i giocatori utilizzando racconti, analogie e situazioni immaginarie che possano servire da stimolo. In questo primo post vi presentiamo  a mero titolo di esempio un’esercitazione tipo (vedi anche video di apertura).

 

IL GIOCO DEL “CLASICO” REAL BARCA

(Clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercitazione)

Clicca sull’immagine per aprire la scheda completa dell’esercitazione

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Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

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