CALCIO: PUNIZIONI, BARRIERE E PRINCIPI DIFENSIVI
Le soluzioni indicate ed efficaci per il posizionamento della barriera, principi e comportamenti da adottare a difesa della porta.
Martedì 24 Gennaio 2017 | Angelo Pereni
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Nei calci di punizione contro l’attenzione a coperture e marcature in fase difensiva giocano un ruolo decisivo, a volte addirittura per l'esito della partita. Statistiche alla mano sono tantissime le reti che vengono realizzate e quindi subite in queste circostanze. La predisposizione della barriera, a questo proposito, rappresenta un elemento da valutare e curare con attenzione: è un punto di riferimento e deve diventare un baluardo insormontabile o superabile solo da un pezzo di bravura dell'avversario. Di solito la barriera viene gestita dal portiere (vedi il post dedicato a cura dell’Apport con le relative indicazioni) ma anche il primo uomo (quello posizionato sull’esterno) deve porre attenzione soprattutto alla corretta copertura della porta (vedi figura 1).
Se il calcio di punizione viene battuto da posizione centrale si può adottare più d’una soluzione.
LA BARRIERA QUATTRO PIÙ UNO
Quattro giocatori formano la barriera, ben raccolti. Se l’attaccante calcia di destro dal centro sinistra o se calcia di sinistro dal centro destra i due componenti centrali devono essere i più alti o quelli più abili nel saltare. Viceversa (destro da destra o sinistro da sinistra) è preferibile posizionare i fisicamente più prestanti al primo e secondo posto (partendo dall’esterno). Se sappiamo che chi calcia è abile nei palloni a scavalcare i componenti della linea devono prepararsi a saltare contemporaneamente scegliendo il tempo giusto e cercando contemporaneamente di non concedere la conclusione radente il terreno a passare sotto le gambe (in foto 1 il gol di Saponara dell’Empoli contro il Palermo nella stagione 2015/16).
IL QUINTO DI SOLITO ESCE A CHIUDERE
Di solito si opta per un quinto componente quando il calcio di punizione deve essere battuto da posizione molto centrale. Il quinto si posiziona un po’ staccato ed è incaricato di uscire in pressione sul tiratore qualora il pallone non venisse calciato direttamente in porta ma appoggiato per un tiro “di seconda”. Le altre marcature vanno predisposte in linea con la barriera e i giocatori devono essere preparati a un eventuale intervento su respinta del portiere. Nell’eventualità, inoltre, che il tiro venga eseguito “di seconda” i quattro giocatori in barriera devono muoversi lateralmente in sincronia per coprire più porta possibile in funzione della posizione della palla.
LA BARRIERA TRE PIÙ DUE
Se si adotta questa soluzione la disposizione della barriera (figura 2) deve permettere la copertura di entrambi i pali, in modo che il portiere, in questa situazione, possa posizionarsi più centralmente.
In caso di tiro diretto i comportamenti sono identici a quelli visti in precedenza. Se l’avversario opta per la soluzione “di seconda” con passaggio verso l’interno, i tre compiono, simultaneamente, un passo laterale, il quarto componente si proietta verso la palla – preferibilmente con un tackle scivolato – mentre il quinto componente copre la zona del palo. Se il passaggio è diretto verso l’esterno, sia i tre sia i due della barriera effettuano, contemporaneamente, un passo laterale cercando di coprire più porta possibile, soprattutto i due pali.
Leggi gli altri post con le indicazioni e gli schemi su palla inattiva a cura di Angelo Pereni.