LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
Per migliorare le sue prestazioni il calciatore deve lavorare con criteri e metodi corretti sulla flessibilità delle proprie articolazioni. Principi generali e consigli.
Giovedì 31 Maggio 2018 | Marcello Tirrito
Da un punto di vista motorio e coordinativo la mobilità può essere definita come... “la capacità di riuscire a eseguire volontariamente e in modo mirato movimenti con la necessaria ampiezza ottimale d’escursione (oscillazione) delle articolazioni a esso interessate”. In generale la mobilità articolare è il presupposto fondamentale della motricità umana, soprattutto di quella degli sportivi, per cui il suo allenamento è componente imprescindibile del processo di miglioramento prestativo del calciatore e non può essere assolutamente trascurata.
EFFETTI DIRETTI
La mobilità ha azione diretta sulla prestazione sportiva e favorisce la prevenzione degli infortuni. Permette, inoltre, di realizzare senza ostacoli (o comunque con minor resistenze interne) impegni di forza e rapidità. Può essere suddivisa in:
generale: il tipo che ha obiettivi basilari e generici fondamentali per l’allenamento in ogni sport;
speciale: quella che viene pensata per richieste particolari di mobilità proprie di un singolo sport;
attiva: quella con la quale si ricerca la massima escursione raggiungibile autonomamente;
passiva: quella raggiunta grazie a forze esterne;
statica: grazie alla quale si mantiene una determinata posizione per un certo periodo di tempo, sia attivamente sia non.
I CIRCUITI DI MOBILITÀ ARTICOLARE
Possiamo definire quattro contenitori o circuiti funzionali all'interno dei quali inserire esercitazioni mirate per i diversi distretti muscolari e articolari del nostro corpo:
per la parte alta del corpo, l'articolazione scapolo omerale;
per il tratto cervicale, toracico e lombare;
per il bacino e articolazione sacro iliaca;
per gli arti inferiori.
A livello esecutivo va ricercata in ogni tipo di esercizio la massima ampiezza individuale raggiungibile con obiettivo, ovviamente, di migliorarla. La mobilità articolare è un allenamento vero e proprio e in quanto tale va eseguito nei modi e nei tempi corretti mediante una programmazione ragionata e organizzata, diversamente rischia di essere poco proficua. Le variabili del carico di allenamento (densità, frequenza, intensità) hanno enorme importanza. Nel prossimo post vi fornirò un esempio di programmazione settimanale ragionata (in fase competitiva, quindi a stagione in corso).
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