ROMBO BASSO: GLI SVILUPPI DI GIOCO
La costruzione a partire dal portiere con i corretti scaglionamenti ha diversi ed efficaci sbocchi, vediamone assieme alcuni allenandoci con le frammentazioni.
Giovedì 11 Giugno 2015 | Maurizio Marchesini
Nel precedente post di questo blog vi ho proposto la frammentazione che allena la costruzione di gioco basata sul rombo basso. In questo e nel prossimo vi presento le attività sul campo che ne sono i naturali sviluppi, in particolare ci concentreremo su due soluzioni.
La prima si crea col “rombo fondamentale di sinistra”, che è il quadrilatero che si viene a formare tra il centrale difensivo, il laterale basso di sinistra che si alza, il play e l’interno sullo stesso lato. Le soluzioni che proveremo in campo sono quelle che scaturiscono utilizzando la linea di passaggio elementare fra portiere e centrale di difesa. Rispetto alle ultime esercitazioni torniamo indietro di un passo, giochiamo inizialmente senza avversari e porte per l’apprendimento dei movimenti, dei tempi e degli spazi in condizione facilitata. La proposta in situazione vera e propria va sicuramente provata perché propedeutica alla partita vera e propria, ma successivamente. Nel caso in dettaglio vi offro tre possibili sviluppi di gioco. Le rotazioni fra giocatori che potete vedere (video di apertura) sono solo alcune di quelle che si possono mettere in atto, starà a voi poi personalizzare la vostra proposta sul campo a seconda dei principi, moduli e soluzioni che più sono adatti al calcio che volete mettere in pratica.
STIMOLATE L’INIZIATIVA DEI GIOCATORI
ANCHE GLI ERRORI SERVONO PER CRESCERE
A partire da questa esercitazione vorrei sottolineare quanto è importante stimolare la fantasia e l’autonomia dei giocatori. Durante il lavoro sul campo il loro apprendimento sarà tanto maggiore quanto più si sentiranno partecipi della costruzione del lavoro settimanale. Quindi quando provano una nuova soluzione di gioco devono essere incitati e gratificati, altrimenti difficilmente usciranno fuori dagli schemi e si limiteranno sempre al compitino. Se le loro idee, il loro modo di leggere e interpretare la situazione non fossero in linea con quello che voi ritenete ottimale, non avremo comunque perso del tempo. Fermate l’azione, confrontatevi, analizzate e spiegate cosa è efficace e cosa no di ciò che stanno facendo. Anche un errore, se frutto di un’iniziativa propositiva, può diventare un momento di crescita. L’importante è non dire mai… «È sbagliato così non si fa!». Sono atteggiamenti che possono incrinare o addirittura distruggere il frutto di un lavoro che è di per sé lungo e tortuoso, cioè la costruzione di fiducia e consapevolezza nel gruppo. Al di là della tecnica, della tattica, dei moduli di gioco fiducia e consapevolezza, nel gruppo, sono caratteristiche decisive che servono per essere pronti ad affrontare e superare gli ostacoli che prima o poi si presenteranno.
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