Un blog al giorno

LE CULTURE CALCISTICHE SUDAMERICANE

Il Perù, vista dall'interno una nazione in grande crescita economica che fa del calcio una vera e propria religione.

Se il calcio moderno è nato ufficialmente in Inghilterra nel 1863, le sue innumerevoli varianti sono frutto dell’inventiva e della fantasia sudamericana. Prendete il calcio a 5, ad esempio, o footsal: nacque in Uruguay nel 1931, mentre il calcio a 6, o fulbito, nacque in Perù nel 1932 al Club Regatas di Lima, così come il paleta y fronton, una specie del gioco della pelota, dove la sfera viene fatta rimbalzare contro la parete. Esempi di smisurato amore del Sud America per la palla. Qui il calcio è carnalità e riscatto che si respira in ogni strada. Ogni volta che lo vivi è sempre diverso.

 

UN PAESE IN VELOCE PROGRESSO

Prendi il Perú di questo inizio 2017, un Paese che è in veloce progresso, con il Pil al 4%, il più alto del Sud America. Crescono le infrastrutture, il sistema dei trasporti pubblici, l'edilizia residenziale e le imprese. I capitali finanziari provengono da Usa e Cile, investire qui significa scommettere su una certa stabilità che sinora è mancata. L’attuale premier è Pedro Pablo Kuczynski, economista, fautore di un modello neoliberale con una certa attenzione alle classi medio-basse. Le occasioni di lavoro stanno crescendo a vista d’occhio anche se rimane alto il numero degli occupati “informali” e bassissimo il livello di sindacalizzazione. Comunque, se è vero che i risultati nel calcio sono direttamente proporzionali allo sviluppo economico di una nazione, prepariamoci ad assistere a un exploit del Perù, sia tra le squadre di club sia a livello di nazionale. Di certo il paese fa registrare un’inedita vitalità nel porsi al centro di prossimi grandi eventi di sport. In ottobre 2017 il Cio ha scelto di ruinirsi a Lima per decidere l’assegnazione dei Giochi Olimpici del 2024. E i Giochi Sudamericani si terranno nella capitale peruviana tra il luglio e l’agosto 2019.


IL CALCIO È FANATISMO E RELIGIONE
Che cos'è il calcio in Perù? Fanatismo, “sensualizzazione”, religione. Il Perù è in crescita, i progressi sono evidenti soprattutto nella sua capitale Lima, che da sola esprime cinque delle 16 squadre che partecipano al Campeonato di calcio di massima divisione. Quattro di queste, le maggiori, giocano in uno stadio di loro proprietà: Alianza Lima nell’Alejandro Villa Nueva, nel quartiere Vitoria, uno dei più popolari della capitale. Questo per rimarcare le origini proletarie della squadra, nata nel 1901 da un gruppo di lavoratori di una scuderia della città. La Universidad, che per tutti è la "U", squadra sorta nel 1925 per opera di alcuni studenti dell’Università San Marco, riflette la parte più colta e facoltosa e gioca nello stadio Monumental, il più grande del Perù con oltre 80.000 spettatori. La terza è il Cristal, campione in carica, che gioca nello stadio Rimac. La quarta è il Municipal, che più delle altre riflette un rapporto organico con i vivai delle squadre dei vari quartieri di Lima. Gioca nello stadio Elias Moreno, situato nella periferia sud della capitale, nel popolare quartiere di Villa El Salvador. La Seleccion, ovvero la nazionale peruviana dalla caratteristica casacca bianca con striscia rossa trasversale, gioca nello stadio National, nel centro di Lima (Foto 1).

Foto 1

STADI CHE SONO VERI E PROPRI MUSEI
Per capire cosa sia il fanatismo calcistico dei peruviani, provate ad entrare in uno qualsiasi di questi stadi: murales celebrativi, bacheche e veri e propri musei nei quali esporre tutti i trofei vinti, statue dedicate ai campioni. Come nel caso di Lolo Fernandez, padre della patria footbolista peruviana e superdecorato attaccante della "U" degli anni '30: un'imponente statua di bronzo (Foto 2) campeggia all'entrata del Monumental e a lui è dedicato uno stadio del centro di Lima (Foto 3).

Foto 2

Foto 3

A lui si deve l'unica Coppa America vinta dal Perú nel 1939. Nel periodo estivo, che corrisponde alle festività natalizie, il Campionato era fermo ed è ripreso in febbraio. Per questo le squadre ne hanno approfittato per animare i propri stadi con la Festa del tifoso: un vero e proprio inno all'orgoglio di bandiera. L'identità del tifoso prescinde dalla cultura sportiva, più ancora che nel nostro paese. La fede per i colori di una squadra si tramanda da padre in figlio, senza eccezioni, senza alcuna apparente ragione. Ho partecipato alla Festa dell'Alianza Lima: in 40.000 dentro lo stadio National a sventolare bandiere e cantare inni. Per tre ore in apparenza non è successo nulla, musica criolla e cumbia, cantanti e comici si sono alternati sul campo di gioco. In realtà è successo molto, la tifoseria si è ritrovata, famiglie intere e moltissime donne, di tutte le età, mangiando e danzando sugli spalti, tutti indossando le maglie della squadra con i colori del cuore, biancoblú o biancoverde (Foto 4).

Foto 4

Fine prima parte – Leggi gli altri post a cura di Ivano Maiorella

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
UNA GUIDA PER CHI ALLENA SUI CAMPI ARTIFICIALI
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
LA MOBILITÀ GENERALE NEL CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
I GIOCHI MOTORI PER LA SCUOLA CALCIO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO
CALCIO, GIOCHI DI POSIZIONE E ALLENAMENTO

AGGIUNGICI SU FACEBOOK

DIGITAL MAGAZINE

ALLENARE IL GIOVANE PORTIERE

Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

SFOGLIA

Iscriviti su ALLFOOTBALL oppure esegui il LOGIN