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CALCIO E SCOUTING: IL DIFENSORE CENTRALE

Consigli e indicazioni per individuare e valutare il calciatore ideale nel ruolo più delicato del reparto difensivo.

Una volta li chiamavamo marcatori, giocavano in difesa e il centrale era lo stopper. In pratica, il giocatore che aveva il compito più difficile, non fare segnare il pericolo numero uno degli avversari, in genere il centravanti.  A questo difensore si chiedeva solo quello: le principali qualità richieste erano fisiche: altezza, forza, struttura. Oggi quel ruolo ha subìto profondi mutamenti, la figura s’è arricchita di compiti, doveri e nuove specializzazioni. Marcare è diventata solo una delle attitudini che il centrale di difesa deve possedere. Negli ultimi anni gli si chiede anche di impostare e, con l’avvento della tattica di reparto, saper collaborare con i compagni di linea.

 

COSA OCCORRE OSSERVARE

Dal nostro punto di vista, quello degli osservatori, la prestanza fisica resta una delle doti principali di cui tenere conto anche nel giovane calciatore. Il rafforzamento della muscolatura va invece monitorato nel percorso di crescita generale. Velocità e agilità sono doti fisiche oggi molto importanti per un difensore. Questo vale per la difesa a quattro nella quale i due centrali devono muoversi in sintonia e con rapidità (per esempio nell’applicazione del fuorigioco). Altrettanto vale per i difensori di una linea a tre nella quale chi gioca in mezzo, in più, deve avere qualità anche nell’impostazione del gioco.

 

IL CONTRASTO

Una caratteristica essenziale, per questo ruolo, è la capacità nel contrasto. Questa emerge in chi interviene correttamente nel rubare palla all’avversario e con i tempi giusti per evitare falli pericolosi in una zona di campo ad alto rischio. Va premiato anche chi ha coraggio, spirito d’iniziativa: in percentuale io do spesso un valore alto, nella mia relazione, a questo tipo di qualità. Il difensore centrale interpreta il ruolo più impegnativo e complicato del reparto difensivo, poiché rappresenta l'ultima protezione del portiere. La zona centrale di un'area di rigore è la più esposta al pericolo di subire gol, soprattutto sulle palle inattive. Da qui nasce l’esigenza di osservare attentamente, anche nei settori giovanili, un'altro aspetto: capacità e tempismo nel colpo di testa.

Giorgio Chiellini (Juventus) è uno dei migliori difensori centrali nella lettura delle situazioni di gioco, nella foto di copertina Alessio Romagnoli (Milan) che ha ottime qualità nell'impostazione - Italyphotopress©

VALUTAZIONE DEL COLPO DI TESTA

Non osservate solo spinta ed elevazione – da non confondersi con l'altezza che non è necessariamente importante – ma la capacità nel gesto tecnico. Ovvero, come colpisce la palla il giocatore che state valutando? I più bravi sanno allontanare il pallone a molti metri dalla porta e nella zona meno pericolosa. Chi sa colpire di testa, inoltre, diventa anche un attaccante aggiunto nelle situazioni in cui gli è consentito sganciarsi in avanti. Osservate, infine, le capacità di posizionamento. In area di rigore non ci si può permettere di avere indugi nel leggere una situazione e non si deve ritardare il movimento a qualche istante prima dell'avversario. Nei giovani questa attitudine può essere considerata un difetto, un eccesso di sicurezza o forse solo superficialità. È una capacità che si acquisisce solo negli anni, con l’esperienza, e la sua assenza, nel giocatore maturo, può essere considerato un elemento negativo per la vostra relazione. Se rilevate tutto ciò nel difensore centrale che state osservando e se in aggiunta possiede capacità di leadership, buona autorità nel guidare gioco e nel coordinare il reparto, siete di fronte a un calciatore… “top”.

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