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CALCIO E SCOUTING: LA PRIMA PUNTA

Le indicazioni e i consigli di Riccardo Guffanti per scegliere l'attaccante adatto alla vostra squadra: di peso o di movimento, l'importante è che abbia fiuto del gol.

Come sottolineato nei post precedenti l’evoluzione del calcio ha determinato, nel lavoro quotidiano degli allenatori e dei loro staff, cambiamenti tattici ma anche tecnici. Per migliorare sia la fase difensiva sia quella offensiva, negli ultimi anni, molti ruoli hanno subìto modifiche e si sono arricchiti di competenze. Ovviamente il tutto con una finalità che accomuna tutti, nessuno escluso, che è quella di vincere. Oggi se è pur vero che al gol ci possono arrivare anche centrocampisti e difensori, guardando le statistiche nella graduatoria finale dei marcatori troviamo ancora l’attaccante, la cosiddetta prima punta. Anche per questo ruolo, però, sono richieste caratteristiche in più rispetto al passato e quindi i bravi osservatori le devono saper cogliere.

 

SERVONO DOTI TECNICHE E MENTALI

La comunicazione tra chi lavora sul campo e chi esternamente fa ricerca è determinante. Quindi, inizialmente va messo a fuoco quali caratteristiche di prima punta vengono richieste dal tecnico, se c’è un'esigenza immediata oppure si cerca un giocatore di prospettiva. Solitamente è il giocatore che occupa la posizione più avanzata e centrale, la zona nella quale si necessita di arrivare alla conclusione in tutti i modi, il fine è solo quello di avere delle qualità fisiche e tecniche per fare gol. Non è inoltre da trascurare l'aspetto mentale, perché la prima punta deve essere pronta a sfruttare tutte le occasioni che si presentano: spesso la determinazione assieme alle qualità tecniche fanno la differenza.

 

I DUE TIPI DI PUNTA MODERNA

Per valutare le qualità dell’attaccante e se dispone delle caratteristiche idonee al progetto osserviamo attentamente alcune cose, tenendo conto inizialmente che l’uomo gol, come detto, nel calcio moderno si muove prevalentemente sull’asse centrale ma anche molto in orizzontale, e alcuni sono predisposti ad allargarsi sulle fasce. Dall’analisi di queste caratteristiche scaturiscono due figure principali. La prima è quella che ha struttura fisica e muscolare importante, accompagnata anche da altezza, e che deve avere qualità nel proteggere palla spalle alla porta, gestendola e reggendo il contrasto con i difensori. Osservate dunque le capacità nel gioco aereo, nelle conclusioni e nella capacità di servire i compagni, unite a saper eseguire la scoccata finale, la conclusione in porta con qualsiasi fondamentale tecnico (nella foto di copertina Luca Toni uno dei migliori esponenti italiani nel genere di sempre).
La seconda è la prima punta che non dispone di particolare fisicità, ma di agilità, velocità e rapidità di movimento, oltre che a qualità tecniche nella conduzione palla. Ha buon dribbling e svaria maggiormente per evitare il più possibile la marcatura, dimostrando capacità di smarcamento, indice di buona lettura di gioco, un aspetto che un bravo osservatore deve saper leggere e segnalare. Anche in questo caso tutto ciò, per una punta, non è sufficiente se non dispone di qualità realizzative: per tutti e due i profili è importante fare più gol possibili. È quello che tutti chiedono loro e hanno sempre chiesto, anche in passato.

Leggi gli altri post a cura di Riccardo Guffanti

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