CALCIO: COSTRUIRE AGGIRANDO COL METODO CASTELLO
Cosa deve analizzare, osservare e correggere l’allenatore per insegnare correttamente a costruire in aggiramento secondo il metodo di Massimo De Paoli
Giovedì 20 Ottobre 2016 | Massimo De Paoli

Facendo seguito a quanto visto nel post precedente analizziamo una per una le diverse strategie adatte a costruire il gioco facendo riferimento all’esercitazione di base già descritta (figura 1).
GLI OBIETTIVI DELL’ESERCIZIO
Effettuare correttamente i movimenti e i gesti tecnici, adottare le giuste scelte strategiche e applicare i corretti principi di tattica individuale sono gli obiettivi dell'esercizio. Non dobbiamo aspettarci che i giocatori, alle prime esecuzioni, riescano a fare tutto nel migliore dei modi ma dobbiamo essere pronti a costruire con loro una serie di competenze e abilità. L'allenatore deve saper vedere quanto fatto in modo giusto ed errori di ciascun suo giocatore, avendo consapevolezza delle diverse fase dell'esercizio, del gioco o della progressione, per poter focalizzare la sua attenzione sui dettagli da curare.
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COSA OSSERVARE E PERCHÉ
Innanzitutto dobbiamo distinguere, nel gioco, le due fasi: la fase di possesso e quella di non possesso palla. All’interno di quella di possesso dobbiamo distinguere in movimenti del giocatore con palla e movimenti dei giocatori senza la palla (figure 2, 3 e 4).
L’analisi dei comportamenti di questi tre giocatori si può estendere a tutti gli altri impegnati nell'esercitazione. Una volta individuati i tipi di movimento, di giocata, di scelta, l'allenatore deve saper vedere e valutare ogni fase significativa. Qualora noti delle lacune o dei dettagli da correggere deve proporre esercitazioni specifiche che lavorino su tali concetti. In questa proposta individuiamo per ciascun giocatore le fasi significative, gli indici di qualità o le problematiche che possiamo riscontrare con maggior frequenza:
- per il giocatore in possesso con palla (in questo caso il portiere ma potrebbe essere un centrale di difesa o di centrocampo) un problema frequente e da correggere è legato alla staticità prima e dopo la trasmissione;
- per il giocatore in possesso senza palla, si dovrà porre l'attenzione sulla modalità (stile di corsa) scelto per lo smarcamento, sulla qualità del primo tocco (ricezione orientata) con palla rasoterra e palla a parabola e sulla sua mobilità prima, durante e dopo le scelte poste in essere dal compagno;
- per il giocatore in non possesso, l’attenzione va posta sulla capacità di lettura delle traiettorie e di intercetto o di orientamento della giocata.
QUALI ESERCITAZIONI?
La mappa concettuale degli esercizi da proporre in questo tipo di approccio allora è la seguente.
- Giocatori in possesso palla
- Esercitazioni per la mobilità consapevole
- Giocatori in possesso ma senza palla
- Esercitazioni per la ricezione orientata con palla a parabola o rasoterra
- Esercitazioni per la ricezione in movimento con palla a parabola o rasoterra e con interscambio
- Giocatori non in possesso
- Esercitazioni per l’attacco alla palla e l’intercetto
Vedremo allora, nel prossimo post, alcuni esercizi specifici per lavorare sulle singole fasi di questa proposta.
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